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L'irresistibile ascesa del turismo

di Domenico Palladino

La nicchia d'Èlite scende a patti con il mercato e apre a nuovi target, giovani in testa. Senza naturalmente perdere di vista la fascia alta della clientela. Il golf rappresenta oggi più che mai un soggetto importante nel turismo mondiale, con un fatturato stimato in 40 miliardi di dollari. L'Italia è ancora una delle cenerentole, ma è innegabile che il business si sta espandendo e la domanda aumenta. Ne sono testimoni gli agenti di viaggi che si sono specializzati nel settore: il business muove circa 100mila giocatori tesserati, con una domanda costante tutto l'anno e l'inserimento nel mercato di nuovi soggetti. Gli agenti sottolineano l'importanza della specializzazione e della professionalità come elementi fondamentali per rispondere ad un target comunque molto esigente, ma il ritorno è innegabile, come dimostrano i valori delle pratiche. In generale questo sport sta fornendo valore aggiunto a tutta la filiera turistica: secondo alcune analisi internazionali solo il 7 per cento della cifra spesa per il pacchetto è riservato al campo da golf, mentre il resto è ripartito tra alloggiamento (circa un terzo della spesa), trasporto (25 per  cento) e ristorazione (21  per cento). Per l'Italia, comunque, i passi da fare sono ancora molti, nonostante la crescita continua, pari al 5 per  cento annuo. Gli attori del settore si stanno quindi muovendo: da una parte sono aumentati gli investimenti e dall'altra si stanno raccogliendo i frutti dell'iniziativa della Federazione italiana golf, che nel corso del 2007 ha aperto al tesseramento libero, abbattendo le quote. E l'Enit, nello studio Turismo e Sport, ha inserito il settore come parte integrante del comparto in Italia.

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