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Bergamo Orio al Serio, una mission low fare

di Valeria Di Rosa

Dieci anni di low cost e numeri in continua crescita. L?aeroporto di Orio al Serio è il caso più eclatante sul territorio italiano dello sviluppo che l?approdo di una compagnia no frills può procurare ad uno scalo. L?avventura che lega Ryanair all?aeroporto bergamasco inizia nel 2000, dopo il mancato trasferimento dei voli da Linate a Malpensa, che avrebbe dovuto aprire spazi ai vettori tradizionali sullo scalo orobico. In questo contesto, arriva alla Sacbo, la società di gestione dell?aeroporto di Orio al Serio, la manifestazione di interesse di Ryanair, che nei suoi piani di espansione ha puntato su scali limitrofi alle grandi aree metropolitane. E Sacbo fa la sua scelta: apre le porte al vettore irlandese "intravvedendo - spiega la società in una nota - nel trasporto low cost un segmento di sicuro interesse per il popolo dei viaggiatori". Così, il 13 febbraio del 2002, Ryanair inaugura la sua base operativa nello scalo.

 

Da allora, i numeri di passeggeri non fanno che crescere. "Dal 2002 è in atto una crescita costante - dice la nota Sacbo - e accanto al vettore irlandese operano altre 15 compagnie aeree di linea". Passeggeri che non sempre e non solo appartengono al popolo identificato come l?utenza principale dei vettori low fare. Secondo la società di gestione dell?aeroporto, infatti, accanto al traffico leisure si sta affermando anche un?ampia base di business traveller, che prenotano sotto data e anche con le compagnie low fare spendono tariffe molto simili a quelle richieste dai vettori tradizionali.

 

La presenza di utenze differenti ha imposto a Orio al Serio una politica di servizi orientata sull?alta qualità. "Un aeroporto con servizi low cost - illustra la nota di Sacbo - deve essere in grado di garantire efficienza operativa, ottima accoglienza e comfort, servizi di primo livello a costi congrui e una variegata offerta sul fronte retail e food". Per questo, anche le linee di sviluppo non escludono l?apertura a tutti i vettori: "Le strategie future non possono che prevedere un consolidamento del network - conclude Sacbo - con la prospettiva di aprire direttrici verso Paesi non ancora serviti con voli diretti".

 

Ricetta di successo

 

Fra i segreti della crescita di Orio al Serio la sua accessibilità. L?aeroporto, infatti, è una scelta interessante per tutti i viaggiatori, sia business che leisure, grazie alla sua posizione baricentrica sull?asse Nord-Est e alla presenza di un importante snodo autostradale. "La rete dei collegamenti - dice Sacbo in una nota - consente di raggiungere aree di grande valenza logistica in ottica intermodale". Quindi, ottima accessibilità per i passeggeri in Italia e una rete di collegamenti intermodali sulle destinazioni di arrivo: la ricetta del successo pare essere questa, insieme alla ricerca di no frills che sembra essere diventata una delle caratteristiche nuove dei consumatori di questo decennio. E i numeri danno ragione di questa scelta: nei primi 4 mesi di quest?anno Orio ha registrato 2 milioni 412mila 590 passeggeri, con un incremento del 12,2 per cento sul 2010: 718mila 590 sono italiani, 1 milione 691mila 207 sono stranieri.

 

Pubblicato il 23/06/2011

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