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Cinosi, Assolowcost: "Evoluzione verso il low fare"

di Cristina Peroglio

“Siamo entrati in un nuovo equilibrio strutturale del mercato e lo stesso consumatore è cambiato: è diventato più attento e capace a rinunciare ad alcuni aspetti di valore se il prezzo si fa più conveniente”.

Non ha dubbi Andrea Cinosi, presidente di Assolowcost, sull’evoluzione del mercato italiano ai tempi della crisi: “Che crisi non è - sottolinea -. Il 63,3 per cento degli italiani, secondo il nostro Rapporto, avverte che ci si trova in un mutato scenario dei consumi e in una nuova dinamica domanda/offerta. Il consumatore non tornerà alle abitudini di acquisto precedenti”.

Cambia quindi la domanda e deve cambiare, giocoforza, anche l’offerta. “La capacità di evoluzione degli imprenditori - dice Cinosi - è diventata un fattore critico per la sopravvivenza”. E porta un esempio, proprio relativo al turismo. “Nel comparto c’è un settore che nel 2011 ha avuto una crescita anticiclica: è stato quello delle crociere - dice -. Ma questo è dovuto alla capacità dei maggiori player di rispondere alla domanda di low cost che arrivava dai consumatori.

Gli operatori, in questo caso, hanno sacrificato una serie di assi di valori meno rilevanti (la dimensione delle cabine o i servizi meno essenziali) per poter offrire, in cambio, un prodotto a prezzi estremamente competitivi rispetto al panorama turistico disponibile”.
Insomma, una delle strade maestre per uscire dal pantano dell’incertezza economica, secondo Cinosi, è lo sviluppo di prodotti e servizi low cost di qualità.

Una ricetta che quest’anno Assolowcost esporta anche nel mondo del turismo incoming. “L’Italia è in una situazione in cui ha la necessità di mantenere una linea di rigore sui conti pubblici - dice il presidente -, ma al tempo stesso deve creare le condizioni per la crescita. E lo può fare sfruttando bene i suoi asset fondamentali, primo fra tutti il turismo”.

Così com’è adesso, però, il turismo italiano non funziona: manca di competitività rispetto alle altre destinazioni del Mediterraneo, un dato che tutti sottolineano. La ricetta, secondo Assolowcost, passa attraverso una serie di miglioramenti nella strutturazione dell’offerta che possono aiutare nella corsa alla competitività. “C’è una frammentazione tale degli operatori in Italia - dice Cinosi - che si perde la possibilità di economie di scala, mentre si potrebbero realizzare con una maggiore compattezza della base d’offerta, a parità di servizi erogati. Non solo: bisogna puntare sull’ottimizzazione delle strategie di filiera, che coinvolgano le compagnie aeree low cost, ma anche le imprese di trasporto, le agenzie online, il ricettivo, le Apt e le camere di commercio. Così si può davvero partire alla conquista dei mercati”.

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