|

La prospettiva low fare

di Valeria Di Rosa

La trasformazione è in atto. Secondo il Rapporto 2011 di Assolowcost le previsioni che davano il 2010 come un anno chiave per il decollo definitivo dell'economia low fare sono state rispettate. Il segmento ha registrato, lo scorso anno, un incremento generale su tutti i comparti del 13,5 per cento, con un valore complessivo pari a 76.896 milioni di euro. In specifico, il 38,5 per cento degli intervistati nella ricerca Assolowcost ha acquistato viaggi e vacanze low cost, mentre il 35,6 per cento ha sfruttato il segmento per il settore dei trasporti.

 

Insomma, il turismo è al centro del grande sviluppo della macchina low cost anche in Italia, alle spalle soltanto degli acquisti effettuati nel comparto abbigliamento e in quelli per la casa e arredo.

Ma la novità del 2010 è il modificarsi della base di clientela dei prodotti e servizi low fare, non più appannaggio soltanto di fasce di popolazione in difficoltà economiche, ma ampliatasi anche al target medio e medio-alto.

 

Un allargamento dovuto in parte al protrarsi di una congiuntura economica difficile, che spinge tutte le fasce economiche della società a confrontarsi con la necessità del risparmio, in parte ad una mutazione più profonda del consumatore, diventato più responsabile e quindi desideroso di pagare il giusto prezzo per un prodotto di buona qualità, liberandolo da molti orpelli di immagine. "Il low cost di qualità - commenta Andrea Cinosi, presidente di Assolowcost - è diventato anche un ammortizzatore economico-sociale nei momenti di crisi, ma tende a consolidarsi come scelta non solo congiunturale ma strutturale".

 

Un cambiamento di prospettiva che ben si evidenzia nella crescita dei vettori low cost nel corso degli ultimi 5 anni. Secondo uno studio fatto realizzare da Elfaa, l'associazione che riunisce le compagnie low fare europee, il traffico veicolato dalle no frills è cresciuto di 14 punti percentuali fra il 2005 e il 2010, mentre la capacità messa in campo conta per il 35 per cento sul totale. Il totale dei posti offerti dalle compagnie low cost nell'estate del 2010 ha raggiunto i 6 milioni, raddoppiando il dato del quinquennio precedente. E sul totale dei voli point to poit schedulati nei cieli del Vecchio Continente, circa il 43 per cento sono effettuati da vettori low fare. Una crescita che non accenna a fermarsi e che evidenzia chiaramente la nuova tendenza low fare negli acquisti.

 

Pubblicato il 23/06/2011

Vedi Low cost; Vedi tutti i dossier di Trasporti; Vedi tutti i dossier

Commenti di Facebook

Torna su
Chiudi