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La nuova era dei consumi

di Domenico Palladino

"Il primo low cost, mi creda, è stato creato da Gutenberg". Scomoda l'inventore dei caratteri di stampa Andrea Cinosi, presidente di Assolowcost, per spiegare la portata innovativa del fenomeno low fare sui mercati. "Per fare low cost - spiega - è necessario comprendere ciò che costituisce un valore essenziale per il cliente, cercando di costruire economie di scala. E in questo periodo di congiuntura economica, la ricerca del valore essenziale diventa sempre più diffusa fra i consumatori".

 

L'associazione delle imprese di cui Cinosi è presidente si occupa di low cost di qualità in tutti i differenti rami merceologici, e il presidente è molto chiaro su questo punto. "È ovvio che le aziende che vogliono vendere in modo competitivo devono realizzare economie di costo, ma è necessario che la qualità sia garantita, così come le garanzie di servizio per il cliente".


Risparmi di scala, quindi, che permettano alle aziende di lavorare in maniera più competitiva e al cliente di trovare risposte ai suoi bisogni. È questo il modello di business su cui si muove il low cost, e secondo Cinosi si tratta di uno schema che, oggi più che mai, ha possibilità di espansione. "Il momento congiunturale pesa sui bilanci delle famiglie - spiega - e ad ogni livello si va sviluppando una cultura del 'value for money' che spinge a controllare il vero valore degli oggetti o delle prestazioni per le quali si spende. E questo accade sia per l'acquisto di prodotti a prezzo contenuto che per l'alta gamma".


Il low cost, quindi, ha elevate prospettive di crescita in tutti i settori: ad oggi il ricorso all'acquisto con queste  formule rappresenta il 15 per cento di tutti i consumi commerciali. "Se analizziamo i prezzi di mercato - dice Cinosi - ci rendiamo conto che ci sono voci che nulla hanno a che fare con la qualità. Per esempio, in alcuni casi, i costi di marketing posso arrivare fino all'80 per cento del prezzo complessivo del prodotto, quindi i margini di miglioramento sono elevati".


Per quanto riguarda in modo specifico il comparto, il presidente ha aspettative ancora più elevate. "Non credo si ripeterà più una rivoluzione come è stata quella dell'arrivo dei vettori low cost nel Paese - dice - ma nel futuro vedo una sempre più netta specializzazione fra due tipi di clientela: quella che continuerà a rivolgersi al prodotto tradizionale e chi, invece, si focalizzerà soprattutto sul low cost, utilizzando sempre più intensamente il web".


L'utilizzo di internet sembra essere la chiave di lettura della realizzazione delle economie di scala nel mondo dei viaggi low fare. "Il web non è strutturalmente legato al low cost - precisa Cinosi - ma lo diventa nel mondo dei servizi, quindi per i viaggi, per le assicurazioni o per i servizi finanziari". E il ricorso a questo canale, nel turismo, permette di tagliare i costi legati all'intermediazione. "Questo non vuol dire che la distribuzione non abbia più un ruolo, anzi. Il mercato si polarizzerà sempre di più, permettendo alle agenzie di viaggi di scoprire un ruolo consulenziale che valorizzerà il loro lavoro".

 

I trend emergenti

 

Il fenomeno low cost non interessa solo il mondo dei viaggi. Il modello si presenta vincente e diffuso nei più svariati settori merceologici, dal retail di abbigliamento all'arredamento, fino al settore auto. Gli sviluppi sono interessanti, e, a volte, imprevedibili. "Si sta diffondendo un interessante modello low fare nelle cure mediche - dice Cinosi -. Alcuni studi dentistici, ad esempio, ospitano gruppi di odontotecnici e dentisti, con un forte sfruttamento del locale, dei tempi di utilizzo delle poltrone e con economie sul personale necessario per l'assistenza, senza andare a inficiare la qualità delle cure mediche effettuate".

Implicazioni ancora più interessanti per l'economia può offrire la nascita del low cost nell'edilizia residenziale. "La questione, in questo caso, non è il risparmio sui materiali, ma sull'industrializzazione dei processi di cantiere. In pratica, le case vengono già assemblate in serie in fabbrica, con più opzioni di costruzione e con ambienti differenti, riducendo i costi fino a mille euro al metro quadro. Costi che potrebbero dare un spinta decisa al settore delle costruzioni".

 

Pubblicato il 24/06/2010

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