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Corsa senza ostacoli

Malgrado la crisi economica che rallenta i Paesi occidentali, l'area non dà segni di cedimento grazie soprattutto alla capacità di diversificare i mercati

Le tigri dell’Asia continuano a ruggire.

Anche nell’anno buio del turismo, almeno per l’Europa, le destinazioni dell’Estremo Oriente continuano a macinare numeri su numeri sia in termini di arrivi che di revenue turistiche. E lo fanno senza particolari ‘armi segrete’: il giusto mix di prodotti e di offerta ricettiva, collegamenti point to point con i principali hub internazionali, un rapporto qualità-prezzo pressoché senza competitor, in un periodo in cui i viaggiatori guardano con sempre maggiore attenzione al portafoglio. E, soprattutto, un’attenzione alla diversificazione dei mercati emissori, lo strumento con il quale l’area sta superando a testa alta la fase di contrazione economica dell’Occidente.

Regina degli arrivi nel Sud-Est asiatico è la Thailandia, che si conferma vero motore del turismo: l’obiettivo del Paese, quest’anno, è raggiungere i 21 milioni di arrivi, per 23 miliardi di euro di entrate turistiche. Malgrado i numeri reali rilevanti, il Paese fra gennaio e ottobre di quest’anno è riuscito a mettere in cassa un incremento negli arrivi del 9,7 per cento, un dato quasi da meta al debutto.

La vera destinazione emergente dell’area, però, è il Myanmar, che ha registrato nel primo semestre 2012 un incremento di arrivi internazionali del 30 per cento, con un picco, nel mese di maggio 2012, del 53 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Certo, in numeri sono decisamente più contenuti e non superano il milione di pax/anno, ma il Paese ha tutti i segni particolari di una destinazione dalle grandi potenzialità.

Tanto da spingere Jones Lang La Salle Hotels a dedicare il suo ultimo report sulle prospettive di sviluppo dell’industria alberghiera nella capitale del Paese, Yangoon, e a prevedere, per i prossimi 4 anni, una crescita del numero di camere del 36,7 per cento. Un dato indicativo, nel report, è la crescita esponenziale del costo medio a camera per notte, decollato dal 2007 a oggi con una crescita del 350 per cento in cinque anni.

I vettori non stanno a guardare: su Yangoon, la capitale, volano Thai Airways, Cathay Pacific, Korean Air e All Nippon Airways, mentre Mandalay è collegata con Bangkok dal vettore low cost Air Asia.
Il Paese inizia a pensare in grande, e entro marzo 2013 lancerà il suo primo masterplan del turismo.

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