Non raccontiamoci balle: la raccolta ordini dell'estate alla fatidica data del 31 marzo è insoddisfaciente senza appelli.
Il primo segnale era arrivato dal bis dell'operazione -50 per cento "anteprima estate" che tante prenotazioni aveva prodotto l'anno passato: indubbiamente possiamo incolpare il t.o. di una quota base priva di ogni cognizione, ma fatico a comprendere come sia stato possibile che 5mila posti (a guardar bene meno di una disponibilità ad agenzia) siano durati più di una settimana.
A seguire, tutta la truppa dei tour operator ha dovuto prendere atto di una raccolta ordini a rilento, correndo ai ripari nella maggior parte dei casi con la proroga dell'advance booking.
Cosa succede? La crisi, l'incertezza politica, il maltempo...alibi ce ne sarebbero, ma con le giustificazioni non si è mai andati da nessuna parte.
Secondo me è mancata ancora una volta una vera risposta al mercato in contrazione...insomma, quest'anno non possiamo certo dire che non ci si potesse aspettare una situazione di questo tipo!
Da una parte è vero che ad abbassare i prezzi si fa sempre in tempo, ma dall'altra è evidente che questi 'prenota prima' abbiano ogni anno sempre meno fascino.
Tutti i t.o. hanno giustamente ridotto i cataloghi, concentrandosi su una programmazione più snella: proprio per questo non capisco se, ciononostante, sia mancata una buona contrattazione con compagnie aeree, corrispondenti e strutture alberghiere o se a livello commerciale non si sia compreso e anticipato un mercato che non lasciava, gia da mesi, presagire nulla di buono.
Cancellare catene charter e far diventare matti i pochi irriducibili che hanno usufruito dei prenota prima sarebbe una mossa squallida alla quale auspico non si debba arrivare: dare ulteriori segnali di debolezza del settore rischia di danneggiarne ulteriormente l'immagine gia traballante. Per questo occorre combattere questo rischio, unitamente a quello di dover svendere sotto data, con una missione tutt'altro che facile: non subire il mercato, ma affrontarlo!
Bisogna essere pronti ad azioni nuove, anche sperimentali, di aggressione della crisi, a costo di portare le novità fino a casa delle persone se occorresse! Urge però nuova linfa, perché la proroga di questi prenota prima, in questa situazione di mercato, non serve e non porterà benefici.
Giudicate voi se aspettare il 30 aprile per prenderne atto.