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Una meta irrinunciabile, amata o temuta dai t.o.

A frenare lo sviluppo turistico i nodi legati alla qualità dell'offerta e ai prezzi troppo elevati rispetto alla proposta

Malgrado la nomina avvenuta alla fine dello scorso anno di Madelén Gonzalez-Pardo Sanchez a consigliere dell’ufficio affari turistici dell’ambasciata di Cuba a Roma e malgrado la riconferma dell’obiettivo globale di superare i 5 milioni di turisti nel 2019 evidenziato dal ministro del turismo Manuel Marrero Cruz, il mercato italiano non sembra nemmeno quest’anno pronto a una ripartenza in grande stile verso l’Isla Grande.

Tante difficoltà
“Solo due anni fa era una meta che viaggiava a ritmi superiori a ogni previsione - commenta Giuliano Gaiba, amministratore delegato e direttore generale di Eden Viaggi -, poi si è registrato un forte rallentamento che ci ha portato ad alleggerire la nostra offerta, anche se di Cuba non si può fare a meno. Quest’anno, anche a causa della diminuzione della proposta in portfolio, prevediamoun calo di fatturato di un milione di euro circa, ma già dall’inverno 2019-2020 abbiamo progetti di rilancio con l’inserimento, accanto all’Eden Village di Cayo Largo, di una seconda struttura in un’altra destinazione. A cui si aggiunge la proposta di Turisanda e Margot. Il punto dolente da tenere sempre sotto controllo è la qualità dell’offerta e del servizio e su questo continueremo a lavorare”.

Secondo Stefano Pompili, direttore generale di Veratour, “il 2019 sta riportando in alto le vendite. Contiamo di chiudere il 2019 con una cifra d’affari di 12 milioni di euro e 8mila passeggeri trasportati, contro i 6mila 500 del 2018. È una destinazione che per crescere ancora necessita di una serie di interventi nel campo ricettivo. Servono nuovi alberghi e alcuni di quelli presenti sull’isola dovranno subire di lavori di ammodernamento".

“Il prodotto da sempre registra un trend altalentante molto incisivo e difficilmente spiegabile - conferma Andrea Mele, presidente e amministratore delegato di Mappamondo -. Dopo il forte calo della scorsa estate, con numeri in picchiata sul mercato italiano, dicembre, gennaio e febbraio hanno evidenziato un trend in ripresa, ma già da marzo la situazione sta vivendo nuovamente una fase di stallo”.

Secondo Mele, che ha intrapreso l’avventura Cuba fra i primi, andando a proporre la destinazione dall’esordio del primo volo di Cubana da Roma e aprendo un ufficio tuttora operativo a L’Avana ancora guidato dalla medesima persona, “il vero problema risiede nella qualità del servizio. Gli alberghi considerati di lusso spesso non sono realmente all’altezza di tale classificazione e i boom registrati da fenomeni come quello delle case particular si rivelano delle bombe a orologeria, in quanto in realtà fuori controllo. In previsione c’è la certificazione delle strutture che si fregiano di questa qualifica, ma per ora si tratta solo di un progetto”.

Il rincaro delle tariffe
Ma quello legato alla ricettività alberghiera non è l’unico nodo da sciogliere: “Esiste anche una criticità relativa ai prezzi, che comunque da tempo si mantengono su livelli elevati. Anche la diminuzione dei collegamenti aerei diretti non giova alla ripresa della destinazione”. Altro punto dolente il noleggio auto. “Cuba è una meta che ben si presterebbe al fly and drive. Ma le auto si trovano con grande difficoltà, anche nel caso in cui vengano prenotate in anticipo e sono comunque molto datate”. Malgrado tutte queste criticità, Mappamondo non rinuncia a una destinazione storica, che ha comunque molto da offrire.

Il tema degli standard
Cambia l’operatore, ma non cambia il nodo legato alla qualità del servizio: anche il direttore marketing di Settemari, Chantal Bernini, sottolinea le perplessità di chi su un prodotto come Cuba aveva cercato di investire in modo importante. “Continuiamo a puntare sulla meta anche se dall’inverno proporremo una programmazione rivisitata in direzione di uno standard qualitativo più in linea con le esigenze della nostra clientela. In quest’ambito punteremo ulteriormente alla diversificazione delle linee di prodotto dei nostri Club. Cuba è una meta affascinante, che risente ciclicamente di alti e bassi, generati da problemi oggettivi legati al servizio e alla qualità delle infrastrutture”.

La nicchia tiene
Secondo alcuni operatori di nicchia, che programmano solo Cuba, si tratta di una destinazione “che vale assolutamente la pena di continuare a proporre sul mercato Italia. Questo perché - come ricordato dal titolare di Criand, Andrea Vecchi - paradossalmente, alcuni punti deboli all’apparenza come la scarsa precisione e puntualità e la non omologazione a regole internazionali, spesso vengono percepiti positivamente dai viaggiatori alla ricerca di esperienze autentiche. Cuba è meta sicura, tranquilla, visitabile comodamente in fly & drive. Se è vero che esistono lacune sul fronte dell’autonoleggio - ad esempio mancano del tutto i pezzi di ricambio delle auto, come pure le autofficine - si possono sfruttare i pullman gran turismo, che collegano tutte le località dell’isola e offrono un buon livello di comfort”.

La barriera all’ingresso secondo Vecchi è il fatto di trovarsi in una destinazione ‘diversa’, dove anche un fattore banale come l’approvvigionamento delle merci di importazione può diventare un problema”. O dove, come sottolineato dal nascente tour operator Holiplus Travel, il fattore prezzi può rivelarsi decisivo. “Il mercato cubano era pronto a ospitare un forte afflusso turistico dagli Stati Uniti e i prezzi calibrati su questo mercato non sono più stati ritoccati - spiega il titolare, Federico Farina -. Per il cliente italiano, però, si tratta di quotazioni spesso troppo elevate, che non rendono giustizia a un corretto rapporto fra qualità e prezzo. Da qui la forte flessione di richieste di visto segnalata da consolato e ambasciata di Cuba in Italia”.

Una partita da giocare
Ci sono però anche alcune voci fuori dal coro, che pur lamentando la crisi patita nel 2018, indicano in quest’anno un timido segnale di ripresa. “Il Paese - commenta il g.m. di Brasil World, Michele De Carlo - vive ancora oggi grossi problemi economici, che si traducono in uno standard di servizio offerto decisamente più basso rispetto a Paesi di area geografica vicina come ad esempio il Messico, il Centro America e la stessa Repubblica Dominicana. Cuba però ha un patrimonio storico e culturale inestimabile che gli altri non hanno o che hanno perso nel tempo; quello che è il suo punto di debolezza, l’embargo economico, è allo stesso tempo un punto di forza perché ha permesso di preservare nel tempo le meraviglie custodite nel Paese. Da qui la nostra forza nel proporre itinerari dal taglio culturale per piccoli gruppi”.

Anche Marino Pagni, g.m. di Tour2000AmericaLatina, ritiene che valga la pena continuare a investire in una destinazione sulla quale “stiamo ottenendo ottimi risultati specie sui nostri Viaggi Imperdibili, con partenze a conferma immediata e voli inclusi per il ponte di primavera. Abbiamo realizzato e distribuito a più di 6.000 agenti di viaggi un catalogo monografico Speciale Cuba e sono in distribuzione anche totem dedicati ai 500 anni de L’Avana”.

Diverso l’approccio di chi, come i crocieristi, può trattare la meta come destinazione da visitare pernottando però a bordo delle navi e utilizzando collegamenti aerei in partenza da altri Paesi. “Per noi Cuba è una scommessa vinta - evidenzia il country manager di Msc Crociere, Leonardo Massa -. Operiamo sull’isola 12 mesi all’anno, da quest’anno con due navi: Opera, che effettua crociere settimanali in partenza da Cuba alternando due itinerari e Armonia, in partenza da Miami, che effettua un’overnight a L’Avana, proprio nel cuore della città. Le tratte sono riconfermate anche per il 2020 e quest’anno ci aspettiamo un flusso di circa 25.000 italiani”.

Un bel numero, la cui forza risiede nell’abbinamento fra una destinazione “straordinaria e unica, con un forte respiro culturale difficilmente riscontrabile nelle altre mete caraibiche, associato a qualità di servizio e prezzi calibrati che possiamo garantire a bordo delle nostre navi”.

A Massa fa eco anche Francesco Paradisi, senior manager business development Italia di Norwegian Cruise Line, che conferma il valore strategico “di una destinazione ideale per un mix fra atmosfera esotica, natura, cultura e mare. A causa dei prezzi abbordabili e dei vari collegamenti aerei, è una meta invernale adatta agli italiani. Nel 2019 Ncl offre crociere di 4 e 5 giorni da Miami e Orlando / Port Canaveral a Cuba, incluso un pernottamento a L’Avana con ogni navigazione”.

Intanto si avvicina l’appuntamento con FitCuba, la fiera del turismo che dal  6 all’11 maggio riunirà nella capitale i rappresentanti della domanda e dell’offerta proprio nel 500° anniversario dalla nascita della sittà. Gli spunti non mancano, cruciale sarà verificare quanto di ciò che è in programma sulla carta saprà tradursi in realtà.

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