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Tahiti rinnova il suo target

Le proposte di ospitalità rispondono alle mutate esigenze

La Polinesia francese è al lavoro per rinnovare, almeno in parte, il target dei suoi visitatori. Con la campagna lanciata nel corso del 2016, ‘Embraced by Mana’, Tahiti Tourisme ha, infatti, imposto una virata alla classica promozione delle isole dell’area, tendenzialmente orientata solo ed esclusivamente sugli honeymooner. L’obiettivo principale del 2016 è stato proprio quello di promuovere la conoscenza di questi aspetti ‘altri’, ovvero di tutti quei valori, esperienze e tratti culturali ancora poco associati alla Polinesia Francese.

Discerning Explorer
La nuova promozione, infatti, ha l’obiettivo di proporre le isole ad un nuovo viaggiatore, definito ‘Discerning Explorer’, che vuole vivere esperienze autentiche e ampiamente connesse con la tradizione e l’unicità locale. Sotto l’ampia categoria dei Discerning Explorer rientrano gli honeymooner, gli avventurosi (che ricercano il nuovo e l’inesplorato) e anche gli amanti del lusso.
E se per questi ultimi e per i primi la Polinesia francese continua a proporre un ricettivo di altissimo livello, per il target avventuroso si stanno aprendo nuove possibilità.

“Gli hotel a 4-5 stelle e i 5 stelle lusso sono sicuramente le strutture più numerose sulle nostre isole - dice Verly Atae, responsabile Europa di Tahiti Tourisme - perché questo è il tipo di sistemazione che generalmente i turisti cercano nel nostro territorio, anche gli italiani”.
Ma sta nascendo un altro filone di offerta che l’ente sta iniziando a promuovere anche nella Penisola.

Il ricettivo
“C’è ultimamente una tendenza a non accontentarsi soltanto delle spiagge incontaminate - spiega Atae -, ma di unire alla vacanza anche tour alla scoperta di siti di interesse culturale e naturale. Per questo stiamo cercando di promuovere altre mete oltre alle tradizionali Bora Bora e Tahiti”.
Le destinazioni emergenti vanno sotto il nome di Tikehau (atollo nell'arcipelago delle Isole Tuamotu), Huahine e Maupiti. In queste destinazioni il Paese sta spingendo sulla ricettività alternativa, in particolare sulle cosiddette ‘pension de famille’, guest house e b&b a conduzione familiare.
Su questa tipologia di ricettività interviene direttamente Tahiti Tourisme che attribuisce alle pension de famille una certificazione che ne attesta gli standard qualitativi in linea con un tre stelle. L’obiettivo è quello di permettere una maggiore e migliore integrazione e contatto con la vita autentica delle isole.

I numeri
Se il 2015 si è chiuso in maniera fortemente positiva, con un aumento dell’1,3 per cento di arrivi italiani rispetto all’anno precedente e con un picco d 2.300 arrivi nel solo mese di agosto, il 2016 promette di portare a casa risultati altrettanto positivi.

Nel primo semestre dell’anno, infatti, gli italiani in vacanza nelle isole di Tahiti sono stati 1.787, senza calcolare ancora un eventuale picco di alta stagione.
La promozione messa in campo dalla destinazione, inoltre, ha portato gli effetti desiderati, con una nuova attenzione da parte del tour operating italiano per le isole minori. “I t.o. italiani - conferma Verly Atae - nell’ultimo periodo stanno rivolgendo l’attenzione alle isole Marchesi, fino a qualche tempo fa completamente fuori dalle rotte turistiche per il mercato della Penisola”.
Così come cresce l’interesse anche per il ricettivo alternativo, che ha visto gli operatori interessati e pronti a inserire in catalogo le nuove realtà di ospitalità.

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