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Una partita giocata sui costi

Prenotazioni a rilento. Il segnale che arriva dalle agenzie di viaggi sulla Sardegna racconta di una destinazione che piace, ma che è bloccata dal caro prezzi sia dei trasporti che delle strutture.

“Lo shock dello scorso anno sui prezzi dei traghetti non mi sembra che sia stato ancora assorbito - dice Angela Dainelli, titolare di Senderos Viaggi a Pistoia -. Bisogna anche considerare che l’abitudine era quella di venire a prenotare a gennaio e viaggiare con 1 euro”.

È evidente che, partendo da questa base, ogni prezzo risulta caro. “È però vero che i costi del traghetti sono decisamente elevati e pesano troppo sul bilancio di un viaggio” dice Stefano Corrado, addetto vendite di Viaggi Nuova Era a San Lazzaro (Bologna): il conto lo fa Stefano Tinucci, responsabile di agenzia per Bluvacanze Porta Romana a Milano: “Si può arrivare a 1.200 euro fra auto e cabina - dice -. Sono prezzi che una famiglia non può permettersi”.

E d’altra parte, l’opportunità di utilizzare i voli non convince del tutto gli italiani. “I collegamenti aerei non ci vengono molto richiesti - dice Gianpio Camera, titolare di Amenia Viaggi a Roma -: c’è la necessità di portarsi la macchina, e affittare la vettura all’arrivo alla fine risulta troppo caro e scomodo”.

Anche sul volato qualcuno ha qualcosa da ridire: “Nemmeno i traferimenti aerei sono così economici - sottolinea Laura Troiani, addetta vendite per Espansione Viaggi a Roma -. Non si tratta soltanto di problemi legati all’alta stagione: il peso maggiore è quello delle tasse aeroportuali, da 80 a 90 euro sul biglietto, e queste le ritroviamo in tutti i periodi dell’anno”.

Altro fronte aperto è quello che riguarda le strutture. “Il problema dei costi è legato soprattutto al ricettivo - dice Sara Vallarino, addetta vendite di Gattinoni Travel Network a Treviso -. Sui voli anche Alitalia ha livellato le tariffe, poi da noi è comoda anche Ryanair. Il problema sono le proposte per le famiglie, che sono davvero fuori mercato”.

La conferma arriva da Napoli: “Se si vanno a vedere i prezzi a catalogo diventa difficile vendere” dice Rosaria Andinolfi, addetta vendite di Last Minute Tour Vomero, mentre un esempio di costi lo fornisce Doranna Costa, titolare di Belvedere Viaggi a Torino: “Nelle due settimane centrali di agosto si arriva a pagare 150 euro a camera doppia solo con la colazione - dice -. Alcuni t.o. storici hanno offerte davvero fuori mercato”.

Le offerte dei t.o. belle e impossibili
Quello che funziona, per vendere la Sardegna, sono le offerte messe in piedi dai tour operator, che di fatto mettono a disposizione il traghetto gratuito. Il problema è che sono state messe a disposizione troppo presto. “Per accedere a queste offerte - dice Dorana Costa, titolare di Belvedere Viaggi a Torino - bisognava prenotare entro metà marzo, e i tre quarti della mia clientela ancora non aveva stabilito il piano ferie”.

Non solo: “È complicato venderle - dice Stefano Tinucci, responsabile di agenzia di Bluvacanze Porta Romana a Milano -. Spesso è solo il passaggio ponte, e se si aggiunge l’auto si sale di prezzo. O ancora, vengono fatte su strutture che non piacciono o con operativi inadeguati”.

Il target medio si allontana dall'isola
“La Sardegna sta puntando a un target troppo alto”. È lapidario Stefano Tinucci, responsabile di agenzia per Bluvacanze Porta Romana a Milano, nel valutare la politica dell’isola. E i suoi colleghi sono concordi. “Il rischio - dice Stefano Corrado, addetto vendite di Viaggi Nuova Era a San lazzaro (Bologna) - è che diventi da un lato un’isola per bacini stranieri con maggiore disponibilità economica, dall’altro un prodotto polarizzato, con un mercato a basso costo che occupa l’interno e uno up level sulla costa”. Con buona pace del cliente medio “che preferisce andare alle Baleari” sottolinea Sara Vallarino, addetta vendite Gattinoni Travel Network a Treviso.

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