La proposta wedding fra le armi dell'isola

Il Belpaese, da sempre grande meta turistica internazionale, sembra aver acceso i riflettori sul fenomeno del destination wedding, con numeri in netto aumento, che nel solo 2017 coinvolgono ben 7.147 matrimoni per un totale di 385 milioni di fatturato. Tra i nomi delle destinazioni più gettonate compaiono le famose Toscana, Emilia, Campania o Puglia.

Anche la Sardegna, infatti, ha visto crescere i suoi sforzi promozionali e l’indotto che i numeri rivelano. I dati sono stati raccolti e presentati nel corso di un seminario sul wedding tourism promosso dalla Regione e realizzato dall’agenzia Sardegna impresa e sviluppo.

I numeri
Secondo l’analisi si tratta di un mercato da 80 milioni di euro per 150 coppie con relativi ospiti, che ha coinvolto soprattutto ristoratori e hotel. Oltre che i professionisti del ‘sì’, i wedding planner.

La spesa media per l’intero pacchetto si aggira intorno ai 50mila euro e le aree più gettonate sono Cagliari, Alghero e Bosa; proprio in questo senso, con una recente iniziativa il capoluogo sardo ha autorizzato la celebrazione in riva al mare.
Meno forte il dato sugli sposi stranieri: solo il 2 per cento quando pensa all’Italia come wedding destination, sceglie la Sardegna. Escludendo, infatti, la preferenza tutta italiana nei confronti della bellezza sarda, la classifica si muove verso britannici - secondo posto - e, a seguire, francesi e svizzeri. Il maggior fattore di incidenza sulla scelta è legata al paesaggio.

E la ricerca precisa che nel 72,5 per cento dei casi chi opta per la Sardegna come meta del suo ‘sì’ più importante, sull’isola c’è già stato in precedenza. Per sostenere il segmento è partito un progetto denominato ‘Wedding tourism: opportunità per i territori regionali’, con una serie di incontri formativi destinati ad amministratori e personale degli enti regionali che ha come obiettivo la conoscenza e l’incremento del fenomeno wedding e la creazione di una rete locale di addetti ai lavori.