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Biglietti aerei a rischio aumenti

di Aurora Azzolini

I costi sulle transazioni crescono minacciando la filiera corporate. Le compagnie aeree si sentono, infatti, schiacciate dagli aumenti e pensano a provvedimenti che potrebbero colpire direttamente le adv. L'allarme arriva dal Libro bianco di Bcd Travel, secondo cui le spese sostenute dai vettori sulle transazioni nel business travel rappresenterebbero ormai le prime voci di costo nella distribuzione.

 

Le sovrattasse imposte da alcune compagnie europee per controbilanciare le fee sulle carte di credito commerciali stanno facendo schizzare verso l'alto i costi: da un minimo di 5 a un massimo di 10 euro a transazione. "Ostacolare l'accesso degli intermediatori ai conti commerciali dei vettori - avvertono gli analisti Bcd Travel - potrebbe causare rincari sino al 3 per cento sui biglietti".

 

Come crescono le spese

 

Due le vie principali che Bcd Travel indica tra quelle che potrebbero essere presto adottate dai vettori: rialzare le tariffe dei biglietti aerei o, in seconda battuta, impedire alle agenzie di viaggi corporate di accedere ai conti delle carte di credito messe in commercio dagli stessi vettori.

 

La società di ricerche stima che un'azienda che spende annualmente 20 milioni di dollari in biglietti aerei possa subire un incremento dei costi di circa 560mila dollari l'anno se tutte le compagnie adotteranno il rincaro dei voli. Nel caso in cui, invece, le aerolinee obblighino le agenzie specializzate nella gestione dei viaggi d'affari ad avere le loro proprie carte di credito bancarie, allora i costi aumenterebbero di 600mila dollari l'anno.

 

Una storia lunga otto anni

 

Era il 2002 quando British Airways, per prima, avviò una politica atta a contenere i costi sulle carte di credito, lanciando una sfida: non sostenere più le 'merchant fee' imposte da American Express sulle tariffe nette corporate. Dopo un braccio di ferro durato 3 anni e una carta di credito comune, British decise di permettere nuovamente agli agenti di viaggi di prenotare voli a tariffe nette corporate sul suo account.

 

Altra tappa nella storia delle surcharge, il 4 agosto 2009, quando Klm introdusse una sovrattassa di 7,5 euro a transazione sulle prenotazioni veicolate nelle agenzie olandesi sul conto corrente commerciale della compagnia. L'iniziativa del vettore fece proseliti: per prima Air France, quindi Brussels Airlines e Finnair. Quest'ultima ha, tra l'altro, introdotto di recente un'altra fee a carico delle adv finlandesi sui biglietti acquistati con carte di credito e annunciando l'arrivo di un'ulteriore tassa a partire dal 2011.Un trend che non esclude le low cost.

 

Sas, programma ad hoc per pmi

 

Sas Credits è il programma di fidelizzazione lanciato in Italia dal vettore per le imprese. A ogni viaggio effettuato dai dipendenti in qualsiasi classe di prenotazione e con qualsiasi tariffa pubblicata l'azienda accumula punti per l'acquisto di nuovi voli delle compagnie del gruppo scandinavo. "Il programma - dice Chris Shern, g.m. Italy & Eastern Mediterranean - offrirà vantaggi alle pmi, che spesso non fanno volumi di viaggio sufficienti per accordi corporate tariffari con i singoli vettori".

 

Pubblicato il 15/11/2010

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