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Roberto Gentile,
Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter
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Ecco i tour operator che NON servono più alle agenzie

La questione è dibattuta da anni, ma torna in auge a ogni cambio di stagione, a cataloghi in uscita.

Perché è in primavera e in autunno che le agenzie di viaggi capiscono cosa venderanno, o, meglio, cosa i t.o. sperano che le agenzie venderanno in estate e in inverno. “I cataloghi sono gli stessi di quindici anni fa, praticamente rimasti all’era paleolitica del turismo” scrive il collega Agente in laguna. Parole sante, e inconfutabili.

Ho provato allora a stilare un elenco dei t.o. che, oltre a rendersi colpevoli di buttare via carta in cataloghi paleolitici, non servono più alle agenzie. Niente nomi e cognomi, ma gli addetti ai lavori sanno a chi mi riferisco.

NON servono i t.o. che stampano le tabelle a fine catalogo, che nessun agente guarda più, tanto sa già che son vecchie prima che arrivino in agenzia. NON servono i t.o. che a febbraio garantiscono il miglior prezzo per l’advance booking e poi a luglio, modificando ad arte il pacchetto, ribassano del 50 per cento. NON servono i t.o. che presentano in catalogo lo stesso hotel, nella medesima destinazione, di altri 10 competitor, che poi tanto si sa come va a finire: a scannarsi per strappare il cliente a pochi euro di sconto.

NON servono i t.o. che garantiscono conoscenza “profonda e provata” della tal destinazione, e poi a luglio mettono al booking telefonico una stagista  capace di leggere a mala pena la scheda destinazione che trova  a video. NON servono i t.o. che a inizio stagione mandano il promotore in agenzia, a promettere mari e monti, e poi quando chiedi un upgrade per il cliente che l’anno scorso, con quello stesso t.o., si è trovato male, rispondono “Eh no, un upgrade ad agosto non te lo posso dare, facciamo a novembre?”. E, infine, NON servono i t.o. che proclamano “ (Giurin giuretto) Il nostro unico canale di distribuzione sono e saranno sempre le agenzie!” e poi scopri il loro prodotto on line, con le medesime foto e - ovviamente - a prezzo scontato.

Però qui un nome si può fare, tanto è passato alla storia: era il giochino di Todomondo, e ha trascinato nel baratro Teorema. Ben gli sta.

Leggi anche: Teorema, todomondo
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