Ultimo aggiornamento alle 11:36

Whatsup

Roberto Gentile,
Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter
|

Mare Italia e città d’arte cercano personale stagionale che (come sempre) non si trova

Federalberghi Roma, in occasione dell’appuntamento annuale dell’Albergatore Day snocciola dati invidiabili: il 2023 è stato un anno record, per gli hotel della Capitale. Quasi 14 milioni di arrivi (+ 5,60% sul 2019) e 32,5 milioni di presenze (+2,65% sul 2019). Grazie agli americani che continuano ad arrivare e considerato l’Anno Santo del 2025, Roma ormai se la gioca con le grandi capitali: Parigi, Londra, Berlino, anche New York.

Di personale stagionale, stranamente, non si è parlato granché. Eppure la questione è fondamentale, visto che nel 2024 milioni di vacanzieri invaderanno non solo le città d’arte, ma anche il Mare Italia (“Nuova impennata dei viaggi in Italia” prevede Franco Gattinoni).

E infatti qualcuno comincia a muoversi:
- Egnazia Ospitalità Italiana, il nuovo gruppo di gestione alberghiera fondato da Aldo Melpignano, per Borgo Egnatia e altre quattro strutture seleziona: front office, guest relations, porter (facchino – ndr), economato, sala, sommelier, cucina, plonge (lavapiatti – ndr), pasticceria, bar, housekeeping, reservations, logistica, allestimenti, spa, bagnini e manutenzione.

- Icon Collection del Gruppo Ficcanterri, per i due resort in Toscana, ricerca: manutentori, facchini, commis di sala, commis di cucina, chef de rang, hostess, cuochi, camerieri/baristi, receptionist, guest relation, housekeeper (governanti – ndr).

Se poi su Google fate la query “lavoro stagionale hotel Italia” trovate che i profili ricercati dalle piattaforme più popolari (Indeed, Monster, Infojobs) sono gli stessi: camerieri, receptionist, governanti ecc.

Perché si cercano così tanti stagionali e – ovviamente – non si trovano? E, una volta trovati, come mantenerli?

Al tema ho già dedicato un articolo (l’equiparazione tra stagionale e carne da macello non era il massimo, lo so), ma eravamo in pieno post-Covid. Nel 2023 il turismo ha contribuito per 1/4 alla crescita del PIL nazionale sul 2022 (fonte: Intesa Sanpaolo all’Albergatore Day) quindi il settore è in piena ripresa.

Provo a elencare alcune cause:
1. lavoro stagionale è spesso lavoro di basso livello e mal pagato: camerieri e baristi, governanti e facchini sono occupazioni che richiedono bassa professionalità e spesso poca, o nulla, esperienza; chi trova un posto altrove (corrieri, edilizia, grande distribuzione) non torna a lavorare in hotel o in villaggio;

2. lavorare 12 mesi all’anno è meglio che lavorarne 8 (o 4): come i maestri di sci (che d’estate facevano i boscaioli) o i bagnini (che d’inverno s’inventavano manovali) gli stagionali hanno sempre avuto un doppio lavoro, ma contare su uno stipendio per 12 mesi è una cosa, solo per 8 o meno, un’altra, soprattutto in tempi di inflazione come quelli attuali. Chi trova un contratto per tutto l’anno, rimane lì;

3. in alta stagione non si lavora più 7 giorni su 7, 12 ore al giorno: quando ho fatto il G.O. al Club Med, nel remoto 1993, si lavorava tutti i giorni, dal mattino alla sera, e ti andava bene se recuperavi un pomeriggio libero alla settimana; oggi non è più così, ed è anche giusto; ma è ovvio che se prima - per coprire un ristorante sul mare - servivano quattro camerieri, oggi ne servono almeno sei (e i prezzi del menù aumentano, anche per quello);

4. i giovani non vivono per lavorare, molti lavorano per vivere (e avere una vita personale): la questione è nota, rimando a un mio pezzo che ha suscitato molti commenti; in breve, i giovani che scelgono il turismo devono essere accolti e trattati bene, altrimenti vanno altrove.

Concludendo, come risolvere il problema? Prendo a prestito le sagge parole di Francesco Monti, titolare di Hotel Mediterraneo, prestigioso 5* stelle di Sorrento, aperto 8 mesi l’anno: “Noi puntiamo tutto sulla fidelizzazione: l’85% del nostro personale è fedele, il restante 15% ci arriva col passa parola. Siamo a gennaio, e abbiamo già brigata e staff pronti per la stagione”.

/* */

TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA


I blog di TTG Italia non rappresentano una testata giornalistica poiché sono aggiornati senza alcuna periodicità. Non possono pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001. Le opinioni ivi espresse sono sotto la responsabilità dei rispettivi autori

Torna su
Chiudi