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Roberto Gentile,
Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter
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I network di agenzie compiono 30 anni: bene o male?

Era il 26 gennaio del 1983 quando Luigi Maderna, attuale presidente Fiavet Lombardia, otteneva dall’Anagrafe Tributaria di Bologna il codice fiscale e la Partita Iva del “consorzio senza persona giuridica” Leader Group.

Nasceva così il primo network di agenzie in Italia, grazie all’iniziativa di 10 agenzie di viaggi ex Ventana e alla lungimiranza del milanese Maderna e di un altro nome noto a chi a quei tempi lavorava già, ovvero Giuliano Girini della romana Barberini Tours. La Turbo Italia del bresciano Eliseo Capretti sarebbe arrivata qualche tempo dopo e Buon Viaggio Network, a tutti gli effetti il primo network di agenzie per struttura e organizzazione, sarebbe stato fondato solo nel 1990.

30 anni di networking non sono poi tanti. Le catene di agenzie immobiliari sono nate molto tempo prima, in Italia, e il franchising - formidabile arma di sviluppo delle reti - nel 1981 contava già 52 catene e 3.000 negozi affiliati, dalla Grande Distribuzione al commercio al dettaglio.

In tre decenni è successo di tutto, e basta scorrere i nomi di alcune delle decine d’insegne nate, e poi defunte, nell’arco di questo tempo: da BO.PA. a Cafe Voyage, da Sestante Travel Network a Nouvelles Frontieres, da Viaggi e Vacanze con… a Colors World, da Comark a Happy Tour. Tre, a mio parere, sono le reti che hanno indelebilmente segnato questi trent’anni: GiraMondo Viaggi di Marco Armellini, che per prima ha adottato il contratto di franchising nella distribuzione; Buon Viaggio Network di Adriano Biella ed Enrico Scotti, che per prima ha industrializzato il sistema e fornito alle agenzie un pacchetto di servizi e di garanzie; Bluvacanze dei fondatori, i fratelli Dal Zilio e i fratelli Manzini, che per prima ha applicato il modello dell’associazione in partecipazione e dimostrato come aprire agenzie a raffica. Tutte e tre, comunque, hanno raggiunto anni fa l’apice del proprio successo e Buon Viaggio, nel frattempo, è pure fallita.

Sono stati trent’anni buoni o cattivi? Né l’uno né l’altro, sono stati anni di crescita e cambiamento. Iniziati quando le licenze erano contingentate, terminati quando il web è ormai un attore dominante della distribuzione. Trent’anni nei quali l’agenzia di viaggi dell’angolo, quella che era lì da trent’anni prima, o ha chiuso, oppure ha dovuto completamente cambiare modello di business.

I network hanno segnato la storia del turismo nostrano, di questo va comunque reso merito ai bravi colleghi che li hanno condotti.

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