Ultimo aggiornamento alle 08:52
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Ryanair e le tariffe lancio
Un pricing meno low cost

di Lino Vuotto

Michael O’Leary, ceo di Ryanair, con cui ha appena prolungato il contratto fino al 2028, verso la fine dell’estate aveva lanciato una ‘provocazione’ che aveva acceso un ampio dibattito nel trasporto aereo, tanto che da più parti si era arrivati a sancire la fine del low cost. Il top manager aveva infatti sentenziato che le tariffe stracciate che avevano fatto la fortuna del settore non sarebbero più tornate: i conti sono aumentati a dismisura, aveva poi spiegato, e si manterranno alti a lungo. Inoltre la domanda è alta e questo sul mercato determina aumenti.

Addio biglietti a 5 euro
Morale della favola, per il futuro avremmo dovuto attenderci un prezzo medio in salita a 40-50 euro, almeno per quanto riguarda Ryanair, e tariffe minime non inferiori ai 19,99. Con buona pace dei biglietti in promozione a 10 o anche a 5 euro, come era successo solo un anno prima quando dopo l’estate la domanda si era improvvisamente interrotta ed era necessario provare a stimolare il mercato ad ogni costo.

Questo dunque il quadro. Ma nelle ultime settimane qualcosa sembra essere nuovamente cambiato, a dimostrazione che il contesto è tutt’altro che favorevole e i costi da affrontare da parte di tutte le compagnie si mantengono elevati. E non si può correre il rischio di ritrovarsi nuovamente in rosso.

Le nuove tariffe
In questo periodo proprio Ryanair ha fatto partire il battage di comunicazione per la programmazione estiva, mettendo in evidenza le nuove rotte che verranno aperte dai diversi scali italiani a partire dalla prossima primavera, con un incremento dell’offerta che si annuncia ancora di portata elevata. E come di consuetudine il vettore low cost ha accompagnato gli annunci con le famose tariffe lancio. Ma proprio qui è arrivata la sorpresa: non si parla più di 19,99 euro, ma “a partire da 29,99 euro”. Un altro gradino più in alto e biglietti sempre meno low fare. Come già evidenziato a pesare sono i costi, ma anche una domanda che sembra essere rimasta alta e che spesso le compagnie non riescono a soddisfare anche per i noti problemi legati alla carenza di personale e al ritardo delle consegne dei nuovi aerei.

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