Ultimo aggiornamento alle 08:04
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Restare un t.o.
monoprodotto
sulla Cina:
la sfida di Chinasia

di Isabella Cattoni

Essere un tour operator monoprodotto può sembrare un azzardo. Esserlo scegliendo la Cina come destinazione chiave è quasi una mission impossible. “Per molti, ma non per tutti – racconta Laura Grassi (nella foto), storico amministratore unico di Chinasia, che ripercorre le vicende degli ultimi anni senza  lamentarsi -. Siamo rimasti fermi per tre anni e tre mesi. Un tempo lunghissimo, infinito. Ancora mi sorprende come si possa essere riusciti a resistere e a traghettare fino allo scorso 16 marzo, quando la Cina ha ricominciato a emettere i visti turistici e i viaggi sono ripresi”.

La strada è ancora molto lunga: “Siamo appena ripartiti. Si ricomincia da zero: sembra di essere tornati agli Anni Ottanta, quando la Cina per la prima volta si apriva al turismo straniero destando grande curiosità e interesse fra i viaggiatori. Ecco, stiamo respirando lo stesso clima e le richieste sono tantissime”.

Ma per rimettere in moto la macchina dei viaggi ci sono tempi tecnici da rispettare. “Il business travel è già ripartito, ma penso che prima di fine luglio-agosto non sarà possibile organizzare viaggi di gruppo per turismo. Dobbiamo prima verificare sul campo la qualità dei servizi, incontrare i nostri corrispondenti, tornare a  fare progetti e pianificare il futuro”.

Con un grande handicap, relativo ai visti di ingresso nel Paese. “Fino al 2019 le impronte digitali venivano prese all’ingresso in Cina. Dal 2023 è necessario farlo in anticipo, recandosi ai centri visti di Milano, Firenze o Roma. La speranza è che di possa presto tornare alle regole pre Covid”.

Intanto, le compagnie aeree stanno muovendo e Chinasia è pronto a ripartire con tanti nuovi progetti nel cassetto. “Abbiamo in serbo iniziative da realizzare in collaborazione con l’ente del turismo. Anche se proponiamo combinati con altri Paesi orientali, la Cina resta il nostro core business”.

Si dovrà attendere la fine di aprile o i primi di maggio per mettere a punto le prime quotazioni di viaggi di gruppo e il 2024 per una ripartenza in grande stile. Ma Laura Grassi ha le idee chiare: “Abbiamo tenuto duro in questi anni e sono convinta che la curiosità e l’interesse per una Paese unico come la Cina tornerà a catturare l’attenzione del mercato italiano. Chinasia c’è ed è pronto a raccogliere l’ennesima sfida”.

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