Mi aspettavo una città bella, antica e piena di fascino. E Krakow è tutto questo, e molto di più. Splendida l’architettura gotica, rinascimentale e barocca della città vecchia e dell’antico mercato, Rynek Glowny, una delle piazze medievali più grandi d’Europa, dove si respira ancora oggi l’atmosfera dei secoli passati.  

Commovente girovagare per Kazimierz, l’antico e tragico ghetto, e ancora più struggente la Fabbrica di Schindler, oggi un museo tra i più belli in assoluto.

Ma di tutte le cose belle che ho visto e apprezzato, la più stupenda l’ho trovata sulla collina di Wawel, dove sorge il castello dei Re della Polonia e la cattedrale fondata nel 1364 che, negli anni 70, fu l’arcidiocesi di Papa Wojtyla.

Al piano nobile del castello, dentro una stanzetta tenuta a temperatura molto bassa e quasi al totalmente al buio, un unico punto luce per un dipinto dalle misure modeste che brilla cangiante ed eterea. E toglie il fiato.

È la Dama con l’Ermellino, il ritratto di Cecilia Gallerani, la giovane nobildonna immortalata da Leonardo all’ottavo mese di gravidanza. In braccio l’animale che era il simbolo del suo amante e protettore Ludovico Maria Sforza, il duca di Milano, detto il Moro.

Kraków, una città che incanta… come la bella, enigmatica Cecilia.