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Insospettabili siti Unesco

Dai paradisi naturali alle storie, ecco i 4 luoghi posti sotto tutela

Non solo mare, lusso, trekking e soft adventure. Le isole dell’Oceano Indiano raccontano altre storie che sono entrate di diritto nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Inaspettati, a volte lontani dalle rotte, altre volte notissimi, i quattro siti, due a Mauritius e due alle Seychelles, raccontano di conservazione dell’ecosistema e di memoria dei popoli.

Aldabra: un atollo di 4 isole circondate dalla barriera corallina e per moltissimo tempo inesplorate. Conservano un ecosistema unico, che ospita oltre 100mila tartarughe giganti. Per visitare le isole è necessario contattare il Seychelles Islands Foundation (SIF).

Vallée de Mai: sull’isola di Praslin, una delle maggiori delle Seychelles, la valle conserva una incredibile quantità di specie, fra le quali il famosissimo coco de mer.

Aapravasi Ghat: situato nella baia di Trou Fanfaron, vicino a Port Louis, il sito è un centro per l’immigrazione dve arrivavano i lavoratori portati da India, Africa, Cina e Sud Est Asiatico per il ‘Grande esperimento’ con cui la Grand Bretagna voleva dimostrare che i lavoratori ‘liberi’ erano più produttivi degli schiavi.

La Morne: anche qui è passata la storia. La montagna di La Morne era infatti zona di rifugio per gli schiavi che riuscivano a fuggire, tanto che Mauritius veniva chiamata la ‘Maroon republic’.

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