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Parole nuove

I vocaboli da conoscere per mangiare bene, fare buoni affari e non offendere i locali

Vocabolario minimo per muoversi nell’area.

MAC QUA - I colorati mercati vietnamiti sono bazar dove si può trovare di tutto. Mercanteggiare sui prezzi diventa un gioco sottile tra il venditore e l’acquirente, e per uscire vincitore la frase da non dimenticare è, appunto, “Mac qua”, che vuol dire troppo caro.

SAAP - Nella lingua laotiana vuole dire squisito ed è un modo gentile per dimostrare il proprio apprezzamento per la cucina locale o per una Beerlao (birra locale, nome generico) ghiacciata.

BACI - Non si tratta di un segno di affetto. In Laos, il baci, che si pronuncia “bassi”, è una cerimonia di buon augurio durante la quale sottili strisce di cotone bianco vengono allacciate ai polsi dei presenti.

MAI PET - La cucina thailandese è una delle più piccanti in Asia, e famosa per tipicità come la focosa zuppa Tom Yum. Per chi non va d’accordo con il peperoncino la frase da tenere bene in mente in Thailandia è mai pet che vuol dire non piccante.

BONG - In cambogiano vuol dire fratello ed è la forma di saluto più comune. Torna fra l’altro molto utile quando non ci si ricorda il nome della guida, dell’autista o del cameriere. Basta un sorriso e una bel “susadei bong!” (ciao fratello) per fare una gran bella figura.

SUSADEI - In Cambogia è il saluto più comune, una sorta di “ciao” nostrano.

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