Punta sul benessere, sull'ecoturismo e sugli eventi la strategia dell'Ente del turismo della Malesia per incrementare gli arrivi dai mercati europei. Grazie a una forte campagna di promozione e sostegno portata avanti dal Governo, infatti, il 2009 si è chiuso con oltre 23,6 milioni di arrivi e un incremento del 7,2 per cento rispetto al 2008: positivi anche i dati relativi all'Italia, con una crescita del 19 per cento del numero di visitatori, per un totale di 46.352 turisti.
"Per il 2010 siamo molto ottimisti e prevediamo una crescita totale del 5-7 per cento, attestandoci intorno ai 24 milioni di turisti", dice il ministro del Turismo Datò Sri Dr. Ng Yen Yen.
In primo piano l'offerta wellness del Paese, considerato che, secondo i dati di Intelligent Spas, in Malesia dal 2002 ad oggi le spa sono cresciute del 200 per cento. Attualmente sono più di 170, ma il settore è in continua crescita ed entro il 2011 si stima che i centri benessere arriveranno a quota 250. In aumento, grazie al supporto del Ministero del Turismo, anche gli eventi culturali e sportivi di portata internazionale: questo mese verrà inaugurato il primo festival di arte contemporanea della Malesia ed è già confermata la seconda edizione del "Fabulous Food Malaysia".
Obiettivo dichiarato è quello di accrescere la percentuale di visitatori che tornano in Malesia, passando dall'attuale 17 per cento a un 30 per cento, fino ad arrivare, nei prossimi cinque anni, al 50 per cento. "Il nostro impegno è nello sviluppo di programmi e attività che possano continuare ad attrarre in Malesia nuovi turisti e stimolare i visitatori a tornare una seconda volta nel nostro Paese" spiega il ministro.
La nuova strategia è indirizzata, principalmente, ad incrementare gli arrivi dai mercati europei. Il turismo nell'area, infatti, è sostenuto innanzitutto da flussi di prossimità, e vede come primi mercati Singapore, l'Indonesia, la Thailandia, il Brunei e la Cina. L'Europa vede come capofila la Gran Bretagna, con oltre 453mila arrivi: proprio per questo la Malesia ha deciso di investire per ampliare l'offerta sul Vecchio Continente, dove il prodotto, come in Italia, è apprezzato da nicchie di mercato oppure da chi già conosce l'Asia e vuole concedersi una vacanza in un territorio ancora da esplorare.
Pubblicato il 05/07/2010
