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Usa

La riscoperta dell'America

di Aurora Azzolini

Il 2010 è stato un anno da incorniciare per il turismo inbound negli Stati Uniti. Il Paese ha fatto registrare, infatti, una crescita del 10 per cento nei flussi rispetto al 2009, e, nei dati degli undici mesi, ha totalizzato quasi 49 milioni di arrivi dall'estero. I mercati principali restano sempre il Canada e il Regno Unito, ma le performance di crescita più forti hanno visto in prima fila il Brasile, la Corea del Sud, l'Australia e soprattutto la Cina, che anno su anno ha fatto un balzo in avanti nel numero di visitatori del 54 per cento.

Le economie emergenti, insomma, fanno la parte del leone nel successo degli Stati Uniti, ma anche il Vecchio Continente tiene bene il passo. L'incremento dei flussi dall'Italia, fra tutti, vede un aumento a doppia cifra dei flussi, con 12 punti percentuali in più negli arrivi rispetto allo scorso anno. Alla base di questo trionfo americano, la partenza di una promozione strutturata della destinazione, che per la prima volta ha investito in modo deciso i mercati internazionali con un'azione di comunicazione in grande stile.

D'altro canto, la debolezza del dollaro nei confronti di quasi tutte le monete non fa che aiutare i flussi a convergere sul Paese, che viene percepito nel mondo come una destinazione finalmente sicura. Un bel ribaltamento di prospettiva per la meta, che è riuscita ad imporre una svolta decisa alla sua immagine. Senza contare che gli Stati Uniti possono disporre di una copertura in tema di collegamenti aerei non paragonabile con nessun'altra destinazione. E in un momento in cui uno dei punti di forza delle destinazioni di successo è l'accessibilità, non è un plus di poco conto.

 

Pubblicato il 16/03/2011

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