Ultimo aggiornamento alle 11:38
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Il lusso non teme la recessione: “I brand italiani sono una garanzia”

di Alberto Caspani

Il 2024 potrebbe ridimensionare il valore delle tariffe anche nel settore lusso. Nulla, però, di davvero preoccupante per i rappresentanti dei brand di massima fascia intervenuti all’ultimo Hospitality Forum di Milano. “Stiamo cogliendo primi segnali in alcune aree degli Stati Uniti quali la Florida - spiega Francesco Cefalù, chief development officer del gruppo Mandarin Oriental - ma anche in Messico; non possiamo escludere che questa tendenza si manifesti in Europa agli inizi del prossimo anno, o mostri i suoi maggiori effetti nel 2025. L’Italia presenta però caratteristiche di distribuzione e dimensioni alberghiera estremamente varie, a tal punto che a trarne vantaggio potrebbero essere nuove destinazioni come Napoli o la Sicilia sud-orientale”.

“Anche l’inizio di quest’anno lasciava temere una recessione - ha osservato Valeriano Antonioli, ceo Lungarno Collection - salvo poi rivelarsi la miglior stagione di sempre: il fatto che le prenotazioni vengano effettuate con anticipo di quattro o persino otto mesi è in realtà un segnale di ritrovata fiducia nel futuro”.

La forza del mercato italiano
“Sul breve termine potremmo assistere più a un indebolimento di mercati europei come Uk o Germania che nordamericani - ha invece dichiarato Gianleo Bosticco, senior director development Italy-France Marriott International - ma la varietà dei brand italiani, inclusi quelli di famiglia, rappresenta un’ottima garanzia di elasticità per l’offerta del Paese”.

“Lavorando sulle esperienze di soggiorno, soprattutto sull’implementazione dell’offerta sostenibile e tecnologica - ha aggiunto Emilio Bogado, vicepresident hotel development Belmond - risponderemo con più rapidità alle eventuali nuove tendenze luxury”. “Dal momento che disponiamo di sole 360 camere in un territorio esclusivo - ha concluso Mario Ferraro, ceo Smeralda Holding - la nostra clientela resterà in gara a per aggiudicarsi un posto libero anche negli anni a venire: questo è l’effetto e il vantaggio di avere in Italia rigide politiche di tutela ambientale e territoriale”.

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