Il settore dell’ospitalità di lusso in Italia non arresta la propria crescita. Gli hotel top di gamma detengono appena il 3,8% delle camere totali dell’offerta ricettiva, ma generano un fatturato che rappresenta invece il 19% dei ricavi dell'intera hôtellerie italiana, che ammonta a 21 miliardi di euro.
È quanto emerge dal Luxury Hospitality Report 2022 elaborato da Thrends e presentato in occasione di Luxury Hospitality Conference a Milano.
I dati sono stati raccolti avendo come campione circa 220 strutture 5 stelle distribuite sulla Penisola, al fine di analizzare le performance di questo segmento nel post Covid.
Da Nord a Sud si contano attualmente 652 luxury hotel con un 2022 che entro il 31 dicembre, porterà a 60 il numero di nuove aperture a 5 stelle.
Le regioni dove la fascia alta domina sono la Toscana (86 hotel), il Lazio e la Campania (ex aequo, 69) con Veneto (64) e Lombardia (60) che chiudono la top 5. Analizzando invece le singole città, è Roma a conquistare il gradino più alto del podio con 5.215 camere ‘top’ seguita da Milano (3.269) e Venezia (2.826).
Nonostante la top 3 metta in mostra destinazioni non certo famose per il turismo balneare, dai risultati complessivi si evince come – a livello nazionale – il 24% delle camere dei 5 stelle si posizioni in strutture sun & beach, e il 21% in località ricercate sia per le bellezze artistiche sia per il business.
Guardando infine al tipo di clientela, nel raffronto tra il 2021 e il 2019 si nota il turismo domestico sia in netta ripresa con un -0,4% rispetto a tre anni fa, ma soffra ancora l’estero con un -53,3% sui pernottamenti. Sul fronte internazionale - che sul totale degli overnight stays del 2021 ha pesato per il 40% -, si sono imposti i tedeschi (27%), gli statunitensi (15%) e, medaglia di bronzo, svizzeri e residenti del Liechtenstein (12%).