Ultimo aggiornamento alle 12:13
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Venti italiani
per Volotea

di Remo Vangelista

In silenzio, senza tanto clamore, Volotea si è presa una fetta interessante di traffico sull'Italia. Il vettore spagnolo serve ormai venti aeroporti italiani e su due di questi, Palermo e Venezia, ha piazzato anche i propri aeromobili a guardia del territorio.

Valeria Rebasti, con un passato in altre low cost compresa la storica Go, guida l'espansione e proprio in queste ore sta portando a termine il suo tour personale che prevede toccata e fuga in alcuni scali nazionali. Giusto il tempo di ribadire che il vettore malgrado la crisi sta rispettando i piani di crescita.

"Oggi il mercato italiano vale per Volotea 550mila passeggeri l'anno – dice Rebasti, mentre annuncia l'incremento di frequenze su Verona –. Solo sull'aeroporto scaligero abbiamo movimentato 20mila passeggeri e durante l'estate aumenteremo le frequenze sui voli Verona-Bari e Verona-Palermo". Stiamo parlando di tratte nazionali che sino a qualche stagione fa erano sotto il pieno controllo dei vettori italiani, vettori che in alcuni casi stanno riducendo la loro presenza con rossi di bilancio che non permettono investimenti.

La linea aerea fondata da Carlos Munoz e Lazaro Ros, che oggi occupano le cariche di presidente e direttore generale, ha da sempre dichiarato la volontà di servire strutture aeroportuali medio-piccole e "continuerà su questa politica perché sta portando risultati – rimarca la country manager di Volotea –. Oggi abbiamo in flotta quattordici aeromobili 717 da 125 passeggeri, ma di fronte ad un'ulteriore espansione del traffico siamo pronti a rafforzare la flotta. Al momento abbiamo due basi a Palermo e Venezia dove sono rispettivamente posizionate 2 e 5 macchine. Il mercato italiano è complesso e richiede un'attenzione particolare in quanto la prenotazione avviene sempre sottodata, ma qualche segnale d'inversione inizia a vedersi".

Il rapporto con il trade inizia invece a mostrare qualche risultato incoraggiante anche se la prenotazione voli attraverso le agenzie di viaggi vale solo il 20 per cento delle vendite Italia, "ma siamo in linea con le altre low cost – rimarca Rebasti –. Noi vogliamo aumentare la nostra fetta di business lavorando al fianco degli operatori e l'accordo con Alpitour ci rende molto orgogliosi. Siamo il primo vettore low cost che avvia una partnership con il principale operatore italiano. Ora vogliamo gli altri t.o."

Twitter @removangelista

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