Ultimo aggiornamento alle 08:10
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Viaggi senza passaporto
L’obiettivo degli scali

di Cristina Peroglio

La prima sarà probabilmente Dubai, che come sempre si sceglie il ruolo di apripista nelle innovazioni. Ma anche Singapore sta lavorando e, nel suo piccolo, pure l’Europa non sta a guardare nella sua frontiera interna con il Regno Unito.

È la prima tendenza che sta emergendo chiaramente in questo debutto di anno: si moltiplicano gli aeroporti che si stanno organizzando per permettere ai passeggeri di viaggiare senza passaporto, sostituendo i controlli dell’immigration con gli e-gates che funzionano attraverso il riconoscimento facciale.

Dubai ha promesso di iniziare da marzo: niente più file al custom in attesa della verifica dei documenti, ma un semplice passaggio attraverso un cancelletto che si apre automaticamente dopo aver effettuato il riconoscimento facciale del passeggero.

Singapore segue a ruota: da quest’anno (ma la data di debutto non è ancora fissata) la biometria verrà utilizzata per creare un "token unico di autenticazione" che verrà utilizzato in vari punti di contatto automatizzati - dal deposito bagagli all'autorizzazione all'immigrazione e all'imbarco - eliminando la necessità di presentare tutti i documenti di viaggio, come carte d'imbarco e passaporti.

E il Regno Unito sta pensando di ricorrere alla stessa soluzione per alleggerire le code che, dopo l’uscita dall’Ue, stanno diventando un peso per gli scali principali del Paese.

Una serie di soluzioni che puntano sicuramente a una maggiore fluidità dell’esperienza in aeroporto per i passeggeri, che in sostanza dovranno solamente esibire la loro faccia per poter essere autorizzati a entrare e uscire dai Paesi e a imbarcarsi sull’aereo. Passeggeri che certo non rimpiangeranno le code di ore al custom in attesa dei controlli.

Ma, probabilmente, dietro questa corsa a velocizzare e semplificare le procedure c’è anche una strategia che coinvolge gli scali: minor tempo il passeggero trascorre in aeroporto e minore è di conseguenza il numero di addetti che l’aeroporto deve mettere a disposizione, soprattutto se alcune procedure, come quella del controllo documenti o del check-in vengono automatizzate.

Una strategia win win, quindi, che poggiandosi sullo sviluppo della tecnologia consentirà sia a passeggeri che agli scali di risparmiare tempo e denaro.

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