Ultimo aggiornamento alle 08:33
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Web in volo e scanner:
come si volerà nel 2023

di Amina D'Addario

Internet e telefonate in volo, scanner dell'iride o del viso per riconoscere l'identità del viaggiatore e un solo pilota a condurre passeggeri ed equipaggio a destinazione. Forse non tutti questi scenari si concretizzeranno da qui ai prossimi mesi, però una cosa è certa: dopo la rivoluzione del web check-in - introdotto per la prima volta nel 1999 e solo una decina di anni più tardi adottato su scala globale - sta per aprirsi un altro periodo di grandi cambiamenti nel trasporto aereo.

5G a bordo
La prima novità riguarda la famigerata “modalità aereo” che, da quando esistono gli smartphone, i passeggeri hanno sempre dovuto attivare poco prima del decollo. Un obbligo tassativo che, almeno nei cieli del Vecchio Continente, è destinato a diventare obsoleto. L’Unione europea ha infatti autorizzato l’uso della tecnologia 5G anche in volo e gli Stati membri hanno ora tempo fino a fine giugno 2023 per assegnare le frequenze 5G ai velivoli.  

Controlli biometrici
I controlli biometrici sono già realtà in molti hub, ma presto potrebbero diventare una prassi condivisa a livello globale. La Iata sta infatti sviluppando standard di settore che, fa sapere l'associazione, “hanno l’obiettivo di far arrivare i viaggiatori negli aeroporti pronti per l’imbarco”.  Il progetto si chiama 'One Id' e ruota attorno alle tecnologie biometriche in grado di sbrigare la verifica dell’identità senza passaggi di carta tra le mani e in pochi secondi. La vera sfida è renderle infallibili e, soprattutto, fare in modo che, con un'unica identificazione, i passeggeri possano presto ricevere sul proprio smartphone le autorizzazioni pre-viaggio ancora prima di arrivare in aeroporto.

I voli mono-pilota  
Oggi in cabina ci sono almeno due piloti ma, anche in questo caso, le regole potrebbero essere riscritte. Una quarantina di Paesi ha infatti chiesto formalmente all’agenzia dell’Onu che regola l’aviazione di fare in modo che il volo operato da un singolo pilota diventi realtà. Non solo perché la tecnologia lo consentirebbe, ma soprattutto per ridurre i costi. Sul tema ci lavorano da tempo anche gli esperti dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea, che ritengono possibile che una modifica possa essere presa in considerazione, ma a partire dal 2025. Più cauto, invece, il direttore generale della Iata Willie Walsh: “Nei prossimi 15-20 o persino 25 anni non mi aspetto di vedere un singolo pilota nei voli commerciali”. Anzi, ha aggiunto, “forse non succederà mai”.

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