Ultimo aggiornamento alle 16:58
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Alitalia, ora frena anche easyJet: la trattativa ancora in salita

“Dobbiamo vedere se potrebbe funzionare per noi. Non vogliamo disperatamente fare un accordo”. E due. Dopo la frenata del ceo di Delta Ed Bastian, arriva ora quella del suo collega di easyJet John Lundgren, a conferma che qualche intoppo nelle trattative per la nuova Alitalia esiste davvero e la soluzione non sarà facile.

Intervistato da Il Sole 24 Ore a margine dell’Aviation Summit di Airlines 4 Europe, che si è tenuto a Bruxelles, il top manager non ha negato che le trattative con Fs proseguono, ma allo stesso tempo non ha fatto mistero che la strada è ancora lunga e che l’esito positivo è tutt’altro che scontato.

I nodi da sciogliere
Le divergenze tra gli americani e gli inglesi sarebbe centrate sull’impostazione della nuova Alitalia e da parte britannica sarebbe rispuntata la parola ‘spezzatino’ che aveva fatto storcere il naso in passato sia ai commissari straordinari sia al Governo: entrambi infatti sarebbero orientati su un potenziamento e non su un indebolimento della figura di Az.

Le regole di Lundgren
Tornando a Lundgren, bocche cucite sulla questione delle quote (l’ipotesi è intorno al 15 per cento) mentre ha ribadito che dal punto di vista strategico la compagnia dirà di sì se il progetto risponderà a tre requisiti: correttezza strategica, correttezza commerciale; gestibilità dal punto di vista operativo.

Sull’argomento, sempre da Bruxelles, si è espresso anche il ceo di Lufthansa Carsten Spohr, che ha manifestato grande scetticismo sul progetto attuale, ribadendo che Alitalia avrebbe bisogno di una totale ristrutturazione, di un partner forte e di un Governo che dovrebbe farsi da parte.

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