Razionalizzare l’offerta, alzare la qualità di prodotto e non farsi mancare una buona dose di ottimismo. Ecco gli elementi per la ricetta Settemari affinché il 2012 non sia una brutta copia del funesto 2011.
Il presidente Mario Roci (nella foto) lavora, infatti, sul morale di tutta la truppa e fissa gli obiettivi, aspettandosi “l’incremento di risultato che lo scorso anno non c’è stato. Prevediamo che il giro d’affari cresca tra il 10 e il 15%”. Una corsa che si concentrerà tutta nella manciata di mesi estivi. Pochi i cavalli su cui puntare, ma tutti di razza.
“Dopo il minimo storico dello scorso anno, la Tunisia tornerà a crescere - afferma il presidente -, così come il Mar Rosso. Sulla Grecia, invece, portiamo avanti un progetto più a lunga scadenza lavorando sulla tipologia di prodotto”.
E sui dettagli di prodotto il presidente di Settemari cede la parola a Federico Gallo, direttore prodotto del t.o. che rafforza le parole di Roci, spiegando che l’azienda “ha intrapreso un percorso di idee molto chiare, che deve permettere di raccogliere frutti anche nei momenti difficoltà”. Come anticipato, la Grecia sarà la punta di diamante della programmazione dell’operatore, con 7 nuovi Settemari Club entrati in portfolio ed eccellenze come il villaggio Porto Paros.
Al fronte greco si affianca l’impegno sulle Canarie con un nuovo club a Fuerteventura e, in misura minore l’impegno sul Kenya, frutto di “una scelta razionalizzata con un resort di qualità e un piano voli dimensionato”, puntualizza Gallo. Sull’Egitto il t.o. sarà impegnato su Marsa Alam, dove “deteniamo il 40% di market share sul mercato italiano - puntualizza il direttore prodotto -. L'Egitto si è ripreso dal punto di vista dei volumi, ma a scapito del pricing. Per noi è fondamentale investire sulla qualità per farsi pagare quel quid in più per il valore del prodotto”.
