Ultimo aggiornamento alle 08:39
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Preoccupa il Mar Rosso
“Serve aiuto dai vettori”

di Amina D'Addario

Una quota significativa delle vendite di fine anno dipende dal Mar Rosso. Ma come sta andando una destinazione che, pur non essendo teatro diretto di conflitti, resta comunque una delle più esposte?    

Tutti i tour operator segnalano che l’inizio della guerra in Medio Oriente ha coinciso con un rallentamento significativo della domanda e un’inevitabile ondata di disdette e richieste di cambio data. Ma anche che, dopo questa prima fase convulsa, i volumi sono tornati a crescere. “Dopo il primo shock, le vendite stanno riprendendo con un buon ritmo di incremento settimana su settimana” rileva Stefano Maria Simei, responsabile commerciale e marketing di Th Group.
E così Massimo Broccoli, direttore commerciale di Veratour: “Abbiamo ovviamente gestito delle cancellazioni da parte di clienti, ma soprattutto nelle prime due settimane dall’inizio del conflitto. Oggi le cancellazioni non presentano un elemento di criticità”.   

Ma i tour operator chiedono più coesione all’interno della filiera. Soprattutto alle compagnie aeree che, a fronte delle tante disdette dei consumatori dettate dalla paura, avrebbero applicato policy diverse e non sempre conciliabili con le necessità dei t.o. “Fin dai primi giorni di ottobre - sottolinea Raffaele Sigillo, direttore marketing di Fruit Viaggi - Neos ha subito messo in atto una serie di rischedulazioni e cancellazioni a medio e lungo termine, che sono andate incontro alle necessità di noi tour operator, al fine di eliminare il rischio di invenduto”.
Dal canto suo, Air Cairo “ha impiegato tempi molto lunghi per dare risposte alle nostre richieste di rimodulazione per ridurre il rischio di invenduto e, alla fine, sono arrivate risposte che non hanno soddisfatto appieno le nostre esigenze”.   

Ma la flessibilità, secondo gli addetti ai lavori, è ora fondamentale per garantire l’appeal di una destinazione che, dopo le buone performance di fine anno, è ora minacciata da un nuovo raffreddamento della domanda. “Consentire ai clienti di modificare la propria prenotazione in casi molto specifici come questo sarebbe una grande opportunità commerciale e certamente aiuterebbe a promuovere la destinazione in maniera più efficace” sostiene Broccoli.  

Auspica una “maggiore collaborazione” tra t.o. e vettori Sigillo: “Servirebbe a evitare il rischio di perdite onerose per i posti che rimangono invenduti e ad evitare le cancellazioni dei voli sotto data da parte delle compagnie aeree”. Ma al di là dei risvolti economici, il gioco di squadra, aggiunge Simei, permetterebbe anche di “tranquillizzare maggiormente i possibili viaggiatori”.  

Ma cosa pensano le aviolinee che hanno in piedi operazioni sull’Egitto? Interpellata sul tema da TTG Italia, Neos ha preferito non intervenire. Tutti i tentativi di entrare in contatto con Air Cairo sono stati infruttuosi.

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