Si riparte da dove era finita la storia. Se il 2011 è stato l'anno della frenata dovuta ai disordini, il 2012 dell'Egitto si candida ad essere l'anno che apre un nuovo ciclo.
“Abbiamo un obiettivo chiaro, arrivare a 30 milioni di turisti nel 2017 – sentenzia il ministro del turismo, Mounir Fakhry Abdel Nour -. Come intendiamo arrivarci? Cavalcando due driver ben precisi: promozione e diversificazione. Continuiamo a presenziare a tutte le fiere internazionali, dai grandi eventi a quelle più a carattere locale. E, da quest'anno, inizieremo a far scoprire i nuovi volte dell'Egitto”.
Al turismo balneare e a quello culturale possono affiancarsi infatti altri cluster. “Il turismo religioso è un'ulteriore risorsa – aggiunge Abdel Nour -, così come quello sportivo. Abbiamo incontrato la nazionale di calcio polacca proponendo di venire ad allenarsi da noi nei mesi più freddi. Faremo lo stesso per gli altri paesi del Nord Europa”.
Altri punti di forza possono essere l'ecoturismo e il segmento adventure, con viaggi di scoperta nei deserti del Paese e nell'area del Sinai. Il tutto unito al grande progetto che sta investendo Sharm el Sheikh, prossima a diventare una vera e propria 'Green Town'.
