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Germania, la lunga strada verso il recupero: "Contiamo sull'inverno"

Aumentare la brand awareness del marchio ‘Germania - Destinazione vacanze’, supportare la travel industry e non smettere di guardare ai cambiamenti nella domanda da parte dei clienti, in primis la sostenibilità. Sono questi i pilastri su cui si fonda la strategia di recovery dell’Ente Nazionale Germanico per il Turismo, illustrati nel corso del workshop per il trade milanese che coincide con un’importante ricorrenza, il 32esimo anniversario della riunificazione tedesca.

I risultati
Analizzando il mercato italiano il 2021 si è chiuso con poco più di 1,2 milioni di pernottamenti per un valore di 0,6 miliardi di euro. “Partivamo da 4,2 milioni, la perdita è notevole e siamo ancora al -44% rispetto al 2019 - sottolinea Agata Marchetti (nella foto), direttrice ad interim per l’Italia dell’Ente Nazionale Germanico per il Turismo -. Guardando al 2022, solo tra gennaio e luglio, gli arrivi dalla Penisola sono stati 532.183, per un totale di 1,26 milioni di pernottamenti in sette mesi”.

La Germania si posiziona così al terzo posto tra le preferenze dei viaggiatori italiani, subito dopo Francia e Spagna, e i motivi per cui la si sceglie come destinazione per il proprio soggiorno sono città, cultura ed eventi (53%), località vacanziere (19%) e infine viaggi itineranti (15%).

L’orizzonte per un pieno recupero rispetto a tre anni fa, a causa dell’inflazione, della guerra e di altri fattori di incertezza, si è spostato dal 2023 al 2024, ma le previsioni per il futuro restano positive. “L’estate è andata bene, ciò che succederà in autunno è da vedere ma l’inverno è uno degli highlight del nostro incoming” conclude Marchetti.

Gaia Guarino

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