Ultimo aggiornamento alle 11:24
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Tamponi per bambini:
la selva delle regole
per viaggiare
in famiglia in Europa

Nella giungla dei divieti e delle restrizioni che accompagnano all’estate, un posto tristemente d’onore tocca alle regole per i minori di 16 anni che si vogliano muovere per l’Europa nel corso dell’estate.

In attesa del green pass europeo, che dovrebbe diventare operativo il 30 giugno dopo quasi due mesi di test, ma anche malgrado il passaporto vaccinale, il caso dei minori continua ad essere complesso. Sotto i 16 anni di età, infatti, non è prevista alcuna vaccinazione per ora in Europa, e quindi i minori sono sottoposti comunque a regole restrittive, in particolare per quanto riguarda la necessità di fare i tamponi.

E qui, come sottolinea corriere.it, ogni Paese ha inserito regole e limiti di età differenti.

Si va dal Portogallo, che richiede un test covid negativo a partire dai 2 anni di età, fino a Svizzera e Cipro, che permettono l’ingresso ai bambini senza tampone fino ai 12 anni. In mezzo, una variegata serie di regole: da chi ritiene valido solo il tampone molecolare a chi consente l’ingresso a chi ha effettuato il test 72 ore prima, o 48.

Le età dei ragazzi
Un capitolo a parte merita l’età dopo la quale viene richiesto il tampone per l’ingresso. Le famiglie che vogliono andare in Grecia, ad esempio, devono ricordarsi che i figli che hanno almeno 5 anni dovranno eseguire lo screening. L’età minima sale a 6 per chi vuole recarsi in Spagna e Germania, tocca i 10 anni per chi intende andare in Austria e arriva a 11 per chi si vuole recare in Francia e Regno Unito.

Una mappa difficile da memorizzare, che risulta particolarmente sfidante poi per chi ha figli di età differenti. Senza contare che, a seconda dell’andamento dei contagi, queste regole possono essere modificate con brevissimo preavviso.

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