"Es un sentimiento nuevo, che mi tiene alta la vita.." intonava, in anni non sospetti, Franco Battiato colmo di passione per una nuova avventura amorosa che stava per iniziare. Ed è lo stesso amore, questa volta per la sua terra, la Sicilia, che ha convinto il grande artista catanese ad accettare l'incarico di assessore regionale al turismo.
Battiato non è di certo il primo 'prestito' dell'arte alla politica e al turismo. Solo per citare uno degli esempi più recenti, la scorsa primavera Youssou N'Dour, celebre cantante senegalese, è stato scelto dal neo governo per ricoprire la carica di ministro della cultura e del turismo del proprio Paese. E ancora, qualche stagione fa, addirittura Benedetto XVI si offrì come testimonial della 'sua' Baviera, con tanto di guida raffigurante Papa Ratzinger in copertina, con uno schiumante boccale di Weideneder Bräu (birra a lui dedicata), in mano.
Storie di marketing audace e di disperati tentativi di ripulire la politica, almeno in materia turistica, da quell'immagine di mal congegnata macchina che macina (tanti) soldi e sforna (poche) idee.
Inutile camuffarsi da indovini e decretare, sin d'ora, se Battiato riuscirà nel suo intento di promuovere la Sicilia (e perché no, l'Italia tutta), nel mondo o se si sarà trattato solo di un coup de théâtre della classe politica isolana.
Quel che è certo invece, è che la musica, la cultura e l'arte, le cose belle e troppo spesso date per scontate di questo nostro Belpaese, quando sconfinano con l'intento di ridare un po' di linfa vitale non possono in alcun modo nuocere a un settore che troppo spesso e da troppo tempo, in Italia, oscilla tra uno status di premorte al quello di coma farmacologico.
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