Ultimo aggiornamento alle 10:04

Fashion Gate

Stefano Gianuario, giornalista di TTG Italia
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Hotel Supramonte

Che un albergo sia solo un posto dove dormire quando si è fuori città, è un pensiero malsano da scongiurare in fretta.

Che si tratti di bettole fatiscenti in sobborghi sperduti o di grandi strutture ultra lusso nelle piazze più belle, un hotel porta con sé un carico di storia fatto di chi l'ha vissuto, di tutti i clienti, celebri e non, che hanno attraversato stanze, corridoi e hall.

Certo, con la mobilità globale e il turismo di massa, a un hotel non basta più offrire una camera pulita e un servizio accorato per essere scelto da un cliente.

Bisogna osare un po' di più, come in tempi non sospetti fece l'Hotel Chelsea di Manhattan. La struttura, già negli anni '60, diede vita a una sorta di mecenatismo che consisteva nell'offrire ospitalità agli artisti in cambio di tributi d'arte. Andy Warhol, su tutti, lasciò fior fiore di opere per evitare nottate all'addiaccio.

Purtroppo, circa un anno fa, il Chelsea ha chiuso i battenti ma, la sua eredità non è andata sprecata, creando dei cloni dall'altra parte dell'oceano, come il Marienbad Hotel di Berlino o ancora il Clarian Hotel di Stoccolma che ospita anche artisti sconosciuti dei quali poi espone le opere.

L'hôtellerie però, nelle ultime stagioni, è anche protagonista di pagine decisamente meno ridenti. L'Hotel Aranybika, storica struttura a Debrecen in Ungheria, nata circa un secolo fa, ha visto andare deserta la tredicesima asta consecutiva: nessuno può permettersi di rilevare un hotel che ospitò i potenti del decaduto impero austro ungarico.

Ancora peggiore è la sorte del Baron's Hotel, nel cuore di Aleppo. L'albergo ha visto aggirarsi tra le sue stanze personaggi della caratura di Pierpaolo Pasolini e Agatha Christie e, ora, a causa dei conflitti interni alla Siria, vegeta in uno stato di desolazione.

Meglio distrarsi e pensare a chi, anziché tirare giù le serrande, le tenta tutte pur smuovere le acque del turismo. È il caso di Hayden Pearce, magnate australiano che ha pensato di recuperare un vecchio obitorio facendone una struttura, a dir poco esclusiva. Un paio di tavolacci e una cella di conservazione sono ancora utilizzabili, a detta del milionario, al fine di proporre delle sistemazioni se non altro singolari.

Ecco, una notte nel futuro albergo di Pearce, difficilmente si limiterà al 'solo dormire fuori città'.

Twitter @SGianuario

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