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Agenti segreti TTG
City Pass,
una storia di cuore

di Gaia Guarino

Viaggi e solidarietà. È questo il binomio che meglio racconta la storia di Giacomo Bua, proprietario dell'agenzia di viaggi City Pass di Castelvetrano, in provincia di Trapani.

È una storia che inizia in Sicilia nel 2016 quando Giacomo e sua moglie ricevono una di quelle notizie che mai un genitore vorrebbe sentire. "A mia figlia venne diagnosticata una malattia congenita cardiaca - racconta Giacomo - e fu allora che presso il Policlinico di San Donato Milanese incontrammo il prof. Alessandro Frigiola, direttore del reparto di cardiochirurgia".

L'associazione
"Questa persona è molto più che un medico - prosegue - penso sia legittimo definirlo un eroe. Si occupa di casi molto complessi e nel 1993, insieme alla prof.ssa Silvia Cirri, ha fondato l'associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo per garantire le cure mediche ai piccoli pazienti che vivono in zone di guerra o in Paesi dove ancora si muore per mancanza di acqua".

Coinvolti personalmente e colpiti dallo scopo di tale missione, è qui che il destino di City Pass incrocia quello della beneficenza. "Io e mia moglie abbiamo potuto curare la nostra bambina senza difficoltà - prosegue Giacomo - ma in quei momenti così dolorosi mi sono messo nei panni di un genitore che non avrebbe potuto farlo. Da qui la decisione di aderire e contribuire al progetto del prof. Frigiola".

Una beneficenza silenziosa
Senza ostentare e senza comunicarlo ai clienti, City Pass ha così iniziato la sua attività di charity partner. "Partendo dalla collaborazione col gruppo Facebook CroceriAMO Costa che conta oltre 4.500 iscritti, abbiamo deciso di donare, per ogni pratica chiusa appunto per la vendita di prodotti Costa Crociere, una percentuale all'associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo. Tutti i gruppi di crocieristi che nascono attraverso questo canale, aderiscono per inerzia al fondo destinato all'associazione. La volontà di non far sapere in anticipo ai nostri clienti a cosa stessero contribuendo con il loro acquisto era legata all'intenzione di non trasformare tale iniziativa in uno strumento di marketing", precisa Bua.

Entra in scena Costa
Ma a febbraio del 2018 succede qualcosa di inaspettato. "Durante una riunione con il management di Costa - prosegue Bua - Carlo Schiavon (direttore marketing Italia di Costa, ndr) mi riferì di essere a conoscenza della mia situazione personale e di quanto stessi facendo per supportare il progetto del prof. Frigiola. Rimase stupito di tanto silenzio e proprio questo silenzio è ciò che ci ha premiati. Abbiamo ottenuto il supporto dell'azienda e in occasione dell'ultima edizione di Protagonisti del Mare, abbiamo avuto il piacere di portare a casa il primo premio Costa Foundation e un assegno da 3.000 euro da devolvere a sostegno dell'associazione".

"Quello che facciamo - puntualizza - non incde in alcun modo le tasche del cliente ed è bello vedere come tanti amici abbiano deciso di sposare questa causa che alla fine va oltre la nostra storia. È un qualcosa che, grazie alla passione di chi ama viaggiare, può cambiare il destino di migliaia di giovani vite".

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