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Le questioni italiane

Sono i ticket per la sosta dei bus e la tassa di soggiorno gli argomenti che scatenano le maggiori contrarietà nel settore.

Il comparto, infatti, si trova a dover affrontare una serie di problemi legati alla decisione delle città d’arte di vincolare l’accesso ai centri storici e il posteggio dei bus al pagamento di un ticket. “Un forte ostacolo allo sviluppo dell’attività - dice in una nota l’Anav, l’associazione nazionale autostrasporto viaggiatori - è rappresentato dall’imposizione ai bus turistici di onerosi ticket di ingresso nei centri urbani da parte di numerosi comuni. I ticket, infatti, incidono per circa il 10 per cento sui costi complessivi delle aziende e non sono in alcun modo vincolati al miglioramento delle infrastrutture destinate alla soste degli autobus e al collegamento con i siti di interesse”.

Secondo l’associazione si tratta di oneri che danneggiano in modo deciso il turismo italiano. “Spingono molti operatori - dice ancora la nota Anav - a dirottare i flussi di massa verso mete straniere a più basso costo”. Peraltro, orientarsi all’interno delle tariffe e delle regole per lo stallo dei bus turistici nelle diverse città italiane non è facile. Proprio l’Anav ha realizzato una sorta di compendio con una ventina fra le principali destinazioni turistiche della Penisola che hanno introdotto il ticket turistico. con Firenze, Venezia e Roma in primo piano. Per ognuna, una descrizione delle tariffe modulate sul tipo di bus e di servizio richiesto e le diverse metodologie di pagamento.

Accanto al ticket sull’ingresso dei bus nelle città, Anav contesta anche l’introduzione nei centri d’arte italiani della tassa di soggiorno. “Rischia di aggravare il problema - si legge in una nota dell’associazione - determinando, in caso di mancata abolizione del ticket sulla sosta, un doppio prelievo nei confronti dei turisti che utilizzano l’autobus”.

Proprio su questo tema l’associazione ha aperto una serie di contatti sia con l’Anci che con la Conferenza Stato-Regioni per evidenziare come l’imposta di soggiorno debba accorpare il ticket di ingresso dei bus, per evitare di tassare due volte i turisti in arrivo con questo mezzo.

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