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Una macchina miliardaria

Un settore che fattura un miliardo di euro all’anno, senza contare l’indotto economico che produce sulla ristorazione, negli alberghi, nel sistema museale.

È questo il quadro italiano dei viaggi in bus, una delle storiche colonne portanti del turismo tricolore, che malgrado la concorrenza dei nuovi treni Tav e dei voli low cost non ha perso del tutto terreno.

I prodotti di riferimento
A sostenere la tenuta del turismo su gomma sono, principalmente, tre prodotti: il turismo scolastico, sicuramente il motore principale del comparto, i viaggi nelle capitali europee e il traffico turistico legato ai mercatini di Natale. Tre grandi aree che si accomunano, di fatto, per il vettore utilizzato, ossia il bus turistico. Il turismo scolastico è la vera spina dorsale del comparto: secondo l’osservatorio realizzato a partire dal 2007 dal Touring Club Italiano, la maggior parte dei 760mila studenti italiani che partecipano ai viaggi d’istruzione lo fanno utilizzando il bus come principale mezzo di trasporto.

Malgrado l’aumento dei tour verso l’estero (e un conseguente incremento dell’utilizzo di voli, soprattutto low cost) la concorrenza al bus come vettore dei viaggi d’istruzione non è ancora significativa, con un 33,3 per cento di share per i collegamenti a basso costo. Il bus rimane ancora il mezzo più utilizzato e viene scelto da oltre la metà delle classi, con il 52,6 per cento di share. Il solo prodotto turismo scolastico genera 250 milioni di euro di fatturato, con 700 aziende, 2.500 autobus, 150 milioni di chilometri percorsi. I numeri sono di grande rilievo: 17 milioni i passeggeri e 370mila i viaggi organizzati, solo in Italia. Di minore impatto in termini di numeri, ma sicuramente di notevole intensità per il ricorso al canale delle agenzie di viaggi, è il traffico legato ai tour delle città europee: una buona parte dei viaggi nelle capitali è ancora realizzata attraverso i viaggi di gruppo con bus turistico. Il target di riferimento per questo prodotto è quasi sempre legato agli over 60, ma il traffico registrato in adv è piuttosto significativo.

Canale ancora più intenso per il turismo su gomma è quello legato ai mercatini di Natale. Un prodotto che fa saltare lo schema classico del tour in bus, legato, appunto, al segmento della terza età. Il viaggio per visitare i mercatini, infatti, è decisamente multitarget e riguarda un segmento di clientela ampio e articolato. La sostanziale semplicità del prodotto, spesso un semplice trasferimento in bus della durata di un giorno, e la sua conseguente economicità, avvicinano al prodotto un amplio range di clienti, che vanno dagli over 60 alle famiglie con bambini passando da giovani e dai gruppi precostituiti.

Il mercato tedesco
Il vero punto di riferimento per il settore dei viaggi in bus resta, comunque, il mercato della Germania. Se il bacino italiano, infatti, è vivace, quello tedesco non ha paragone nè nei numeri, nè nei trend di sviluppo. Secondo l’Rda, l’associazione che raggruppa i principali operatori del bus operating tedesco, il mercato in Germania comprende 4.500 aziende private, che producono un giro d’affari totale, solo per il turismo, di 5,1 miliardi di euro. Con un mercato che vale 5 volte quello italiano, la Germania è sicuramente il bacino leader a livello europeo per il comparto, e la tendenza che sviluppa condiziona in modo diretto gli altri mercati del Vecchio Continente.

In particolare, l’Italia, una delle mete privilegiate del turismo su gomma di provenienza tedesca. Il segmento dei viaggi in bus, secondo i dati Rda, si suddivide in diversi cluster, dal viaggio vero e proprio al turismo occasionale. I viaggi di almeno 5 giorni di durata che utilizzano il bus come vettore principale muovono in Germania 5,6 milioni di passeggeri, mentre gli short break, da 2 a 4 notti, movimentano dai 12 ai 15 milioni di pax. Il turismo su gomma cosiddetto ‘occasionale’, ossia quello della durata di un giorno, muove a sua volta un numero impressionante di pax, con 70 milioni di persone che utilizzano il mezzo per una giornata singola di vacanza fuori porta.

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