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Le proposte dei t.o. piacciono alle adv

Promosso in pieno il prodotto dei tour operator italiani sulla destinazione.

"Direi che il livello delle strutture immesse sul mercato è molto buono - spiega Ileana Martina, addetta vendite di Maniman Viaggi a Genova -, anche con la proposta di villaggi solo italiani che vanno incontro alla richiesta di una buona fetta di clientela".

Tanto è vero che chi arriva in agenzia, spesso è già preparato e richiede un villaggio specifico.

"Noi utilizziamo tutti i tour operator che programmano il Kenya, a patto che siano fidati - racconta Martina Sabatini, addetta vendite di Tibiworld Viaggi a Roma - ma ci è capitato che arrivino clienti già molto informati che richiedono un villaggio specifico".

In ogni caso, "il prodotto dei t.o. italiani - conferma Elisa Marcelli, titolare di Professione Turista ad Arezzo - offre buone strutture: alcune sono davvero di alto livello, altre più standard, ma hanno tutte servizi di valore”.

L’unico limite delle strutture italiane, secondo le agenzie “è quello di essere concentrate tutte fra Malindi e Watamu - dice Angela Di Tofano, titolare di Four Angels Viaggi a Roma - dove, per altro, il mare è meno gradevole rispetto al Sud del Paese. Nella zona di Diani, ad esempio, che è anche più vicina al parco Tzavo, ci sono solo strutture internazionali o gestite da italiani, ma senza animazione. Dipende da cosa richiede il cliente”.

Per altro, nelle proposte dei t.o. viene offerta anche la possibilità di inserire un piccolo safari di una o due notti già nel pacchetto. “L’idea di abbinare il safari al mare è un classico per i clienti - dice Sabatini di Tibiworld - e noi la vendiamo molto bene”.

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