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Caccia ai viaggiatori europei: l'area in cerca di competitività

di Stefania Galvan

Cercare una soluzione al problema all’Air Passenger Duty e alle altre tasse che penalizzano i visitatori europei.

Con l’inizio del nuovo anno resta sempre questo il tema più scottante per la Caribbean Tourism Organization, nelle parole del suo segretario regionale Hugh Riley.

Dati in crescita grazie agli Usa

“Gli ultimi dati relativi ai turisti - precisa - indicano un aumento degli arrivi totali pari al 5 per cento, grazie soprattutto all’incremento del 5,3 per cento riportato dalla componente statunitense, la più importante per la nostra regione, e di quella canadese”.

Fra i trend segnalati dagli operatori una certa ripresa delle richieste per i gruppi e un ulteriore aumento dei viaggi di coppia in occasione di matrimoni e anniversari, dalle Bahamas a Nord e Bonaire nel Sud.
Regge bene il segmento dei viaggi di lusso e aumentano le richieste fuori stagione per l’affitto di appartamenti e ville.

A fronte di un incremento globale di arrivi, la Gran Bretagna ha invece registrato un calo superiore al 6 per cento, e secondo Riley uno dei motivi è proprio il forte impatto negativo dell’Air Passenger Duty, “per il quale - aggiunge - si prevede un ulteriore aumento il prossimo aprile”.
Unica eccezione per il mercato britannico è la Giamaica che, nonostante il balzello sui voli, ha riportato una crescita che il direttore del turismo della Giamaica, John Lynch, non esita a definire “sorprendente”.

Il motivo, secondo lui, è la forte eco suscitata dalle ottime prestazioni della squadra giamaicana alle Olimpiadi di Londra, con il trionfo di Usain Bolt.

Tornando alle tasse sui voli, secondo Riley “una famiglia britannica di quattro persone che voglia visitare i Caraibi è costretta a versare un importo di ben 332 sterline volando in economy, o addirittura il doppio nel caso volesse viaggiare in classi superiori”.

La stessa famiglia potrebbe, invece, pagare un importo molto inferiore per raggiungere destinazioni statunitensi anche molto più lontane da Londra.

Voli e documenti. Le criticità

Ma, oltre alle tasse di partenza, sono altri i problemi che affliggono la regione, come ad esempio le normative sui visti e la carenza di voli diretti dall’Europa. “Se i viaggiatori non possono arrivare facilmente, a un prezzo decente e in meno di un giorno di viaggio, se ne andranno da qualche altra parte”, commenta George Vincent, direttore del Turismo di Grenada.

Inoltre, nonostante i molteplici proclami e annunci fatti dal Cto negli ultimi anni, manca ancora un piano di marketing unitario tra i Paesi della regione, che darebbe una spinta in avanti a strategie integrate di promozione e di prodotto nell’area.

Infine, sul fronte degli investimenti, le lungaggini burocratiche nelle autorizzazioni per la costruzione di alberghi rischiano di scoraggiare gli imprenditori internazionali. “Su questo fronte i Caraibi sono in concorrenza con molti altri mercati - aggiunge Vincent -. Gli investitori, infatti, hanno innumerevoli posti dove andare, posti in cui trovano un terreno favorevole per il proprio business. I Caraibi hanno bisogno di migliorare urgentemente il livello di attrattività per gli imprenditori esteri”.

Una fotografia del momento attuale vede le Bahamas al primo posto per numero di progetti di nuova edificazione alberghiera, seguite da Repubblica Dominicana e Puerto Rico.

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