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Alla ricerca di un marchio unico

di Aurora Azzolini

Veicolare un brand unico per imporsi sui mercati internazionali. È questo l'obiettivo della Caribbean tourism organization per la promozione del 2012, pur senza dimenticare le specificità dei diversi Paesi che fanno parte dell'organizzazione.

"I dati dimostrano gli ottimi risultati della strategia promozionale del brand Caraibi - spiega Carol Hay, direttore marketing Uk & Europe di Cto -: continueremo a promuoverci come marchio unico e a far conoscere agli addetti del settore anche le isole meno conosciute". Sono molte, però, le destinazioni caraibiche che si promuovono come prodotto unico e indipendente: non è facile conciliare, quindi, le diverse strategie. Sul punto, il direttore si sbilancia: "È giusto che le destinazioni si auto promuovano, ma la nostra strategia è decisa all'unanimità dalle 30 isole che fanno parte di Cto - dice -. Ammetto che sia difficile proporci come marchio unico in un mercato già maturo come quello italiano; è utile farlo, invece, in mercati ancora inesplorati".

Per quanto riguarda il nostro Paese, dunque, Hay spiega che l'attenzione è rivolta in particolare alla promozione delle isole meno conosciute: "Per tutto il 2012 organizzaremo fun trip, serate e training per agenti". L'obiettivo del Cto, quindi, è promuovere la regione come un'unica macrodestinazione, senza però trascurare le peculiarità delle singole isole. Per raggiungere questo risultato l'organizzazione ha lanciato due programmi specifici:  il 'Total Visitor Satisfaction', volto a classificare le mete tramite criteri di ospitalità ed efficienza, e 'Whispers from locals', un'idea che punta a fare conoscere le destinazioni attraverso i racconti e i segreti svelati dalle popolazioni locali.

Per quanto riguarda le performance dei diversi Paesi, anche Hay sottolinea l'andamento di Cuba; risultati positivi anche per le altre due grandi isole: la Giamaica, che chiude la stagione con un più 3,9 per cento, e la Repubblica Dominicana, che nei sette mesi registra una crescita del 3,7 rispetto al 2010. "Il mercato italiano è un riferimento importante e sta migliorando anche grazie al supporto di Blue Panorama e dei tour operator", aggiunge Hay.

L'area caraibica punta anche sul mercato crocieristico, in continua espansione, e lo fa implementando le infrastrutture e i servizi per crocieristi. Primo progetto quello del nuovo terminal per crociere a Falmouth, in Giamaica, inaugurato da pochi mesi.


Territori d'Oltremare, scommessa francese

La Francia punta sui Territori d'Oltremare per la stagione invernale. Alle fiere di settore e in occasione dei workshop dedicati agli agenti di viaggi, l'attenzione dell'ente del turismo sarà focalizzata sui Caraibi Francesi e le altre isole. "Il prossimo 24 novembre organizzeremo a Milano per gli agenti di viaggi un workshop dedicato a questo prodotto - spiega il direttore dell'ente, Christian Kergal -. Ai dettaglianti daremo la possibilità di partecipare alla selezione per un famtrip, che si terrà nel 2012 a Guadalupa e Martinica". Ci sono poi novità anche sul fronte dei collegamenti: dal 4 novembre è, infatti, operativo un volo Air France in partenza dal Charles de Gaulle sulle Antille Francesi, ossia su Point-à-Pitre e Fort de France.


Investimento sull'Italia: Barbados raddoppia

Crescita a doppia cifra per gli arrivi italiani a Barbados. Ad agosto si è registrato un incremento del 24 per cento rispetto al 2010 e le aspettative per fine anno sono di 10 punti percentuali. L'Italia, con 3.900 arrivi nel 2010, è il secondo mercato dell'Europa continentale, ed è per questo motivo che nelle intenzioni della Barbados Tourism Authority c'è il raddoppio degli investimenti sul mercato italiano. Fra le iniziative della destinazione, una nuova campagna promozionale internazionale per il 2012, in cui Bta punterà non solo su mare e sole ma anche su sport, event & entertainment e cultura. Grande attenzione anche alla promozione su social network.


I tre milioni della Giamaica

Anno record per la Giamaica, con due milioni di visitatori registrati ad agosto e la certezza di arrivare a tre milioni a fine anno. Un primato che deve molto al mare, da sempre la carta vincente dell'isola, e ora anche a un alleato ancora più prezioso, le crociere. "L'incremento globale del 5,7 per cento nei primi due quadrimestri - ha detto il ministro del Turismo Edmund Bartlett - è dovuto in particolare agli arrivi crocieristici, che hanno segnato un 13,6 per cento contro un incremento meno forte, 2,2 per cento, di chi ha pernottato sull'isola". Un turismo mordi e fuggi quello delle navi da crociera, ma che supplisce al rallentamento dei mercati tradizionali e che genera un'importante ricaduta economica.  "Quest'anno - aggiunge Bartlett -, le previsioni per il comparto turistico, sulla base della crescita del 3,4 per cento registrato a fine agosto, indicano un fatturato di oltre 2 miliardi di dollari". Nel primo semestre dell'anno il mercato italiano, terzo in Europa, ha registrato 6mila 94 arrivi contro 84mila 731 dal Regno Unito, e 10mila 216 dalla Germania, e per la stagione invernale è previsto un numero record di voli charter.

 

Pubblicato il 7/11/2011

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