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Unire le forze per la ripresa

di Domenico Palladino

Non è stato certamente un anno facile il 2009 dei Caraibi. Le statistiche rese note dalla Caribbean Tourism Organization, riferite ai primi nove mesi dell'anno, parlano chiaro: solo 4 Paesi possono vantare un dato in crescita, mentre per gli altri il calo è stato sensibile. Diversi i fattori che hanno influito sull'andamento, ma primo fra tutti va evidenziato il netto calo dei movimenti in arrivo dal principale bacino di riferimento, gli Stati Uniti.

Tuttavia non mancano indicatori positivi, come quelli che ha messo in evidenza l'ultimo Barometro Omt. Secondo gli indicatori dell'organizzazione, infatti, l'ultimo periodo dell'anno avrebbe fatto registrare un'inversione di tendenza, portando gli arrivi totali del 2009 sull'area a un -2 per cento anno su anno. E la domanda sembra essere sostenuta anche per l'inizio dell'anno.

Comunque, per l'industria del turismo il colpo è stato pesante. Al calo degli arrivi va infatti sommato il generale abbassamento dei prezzi, che ha riguardato in particolare l'industria alberghiera. La Caribbean Hotel & Tourism Association ha stimato una contrazione pari a 19 punti percentuali: un dato che ha spinto l'associazione a chiedere misure urgenti per il settore.

Tra queste, una tassa da 10 dollari su ogni biglietto aereo in arrivo sull'area per finanziare le campagne di marketing internazionale. Una proposta trasversale tra più Stati già lanciata qualche anno fa, che in passato non aveva trovato riscontro nei fatti. Più in generale, come messo in evidenza dal chairman della Cto, John Maginley, "mai come oggi è necessario che tutti i Paesi dell'area uniscano le forze per contribuire alla velocizzazione della ripresa".

 

Ultimo aggiornamento: 01/02/2010

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