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Sicilia da big spender

Parlano gli operatori specializzati, tra punti di forza e criticità

Una nuova valenza per un prodotto da sempre fra i privilegiati nell’estate dei vacanzieri italiani: la Sicilia post Covid non è più la stessa, come sottolinea il presidente del Gruppo Aeroviaggi, Marcello Mangia (nella foto). “La Sicilia sta diventando molto attrattiva per il segmento più elevato della clientela internazionale, come dimostrato dall’interesse manifestato da investitori e operatori internazionali, pronti a entrare nel segmento dell’ospitalità a 4 e 5 stelle. Questo trend è già cominciato e si svilupperà anche nel corso del 2023”. Mangia spiega come l’Isola si stia muovendo in direzione di servizi e strutture di qualità più elevata per viaggiatori altospendenti, “una strategia che dovrebbe aiutare a trovare un’alternativa ai mancati ricavi generati dalla clientela di fascia media, stretta fra  crisi economica e aumento dei prezzi”. Tante le frecce all’arco della regione, una meta “sicura, vicina, ben collegata grazie anche all’intensificarsi dei voli low cost e apprezzata dalla clientela straniera, specie nordeuropea”.
L’evoluzione in direzione della qualità va di pari passo però con qualche nodo ancora al pettine: “Fra le criticità, una viabilità interna  da migliorare e la lentezza burocratica che rende difficili le ristrutturazioni alberghiere.  Senza dimenticare la difficoltà nel reperire personale qualificato”.
Fra i trend emergenti da considerare in adv, anche la crescente richiesta di soggiorni brevi, di 3-4 giorni, che consentono alle famiglie di contenere le spese senza rinunciare alla vacanza. I. C.

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