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Roberto Gentile,
Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter
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A che cosa servono le fiere di settore (da TTG Incontri a Bit)

Molti colleghi erano a Rimini, nei giorni scorsi, per quello che è rimasto uno dei pochi appuntamenti della comunità turistica italiana ai quali conviene dedicare una trasferta. Perché le fiere di settore sono cambiate radicalmente, negli ultimi anni: oggi sono molto diverse da ieri e chissà come saranno domani.

Cominciamo allora a stabilire cosa NON sono più. Innanzitutto, non sono più fatte per il consumatore finale. Consumatore che non è mai entrato al TTG Incontri, che alla Bmt di Napoli fa una sporadica apparizione l’ultimo giorno, che alla Bit 2014 - per la prima volta, da decenni - non potrà più accedere. Solo b2b, quindi, perché il b2c è definitivamente migrato on line.

Non sono più luoghi dove si fanno affari. Una volta i rappresentanti di t.o. e compagnie aeree, o di ricettivisti e di tour organizer, s’incontravano in stand, si chiudevano nelle salette riservate, fumavano come turchi (allora si poteva...) e il contratto era bello che concluso, anche con una stretta di mano. Oggi - se non ci sono avvocati e commercialisti a tassametro - non si va da nessuna parte, e i contratti si chiudono in città, con timbri e firme autenticate.

Non si distribuiscono più cataloghi. Al tema ho già dedicato un post: il concetto che il catalogo è morto, ora c’è il foglietto o l’email, vale oggi ancor più di un anno fa.

In fiera, adesso, gli addetti ai lavori vanno per due motivi. Primo, per vedere chi c’è e chi non c’è. Chi c’è, perché significa che c’è ancora, quindi per capire perché, quali progetti abbia e - soprattutto - come sia possibile ricavarne qualcosa. Chi non c’è, per (s)parlare nei corridoi del motivo per il quale non ci sia, se è cosa temporanea o definitiva, e soprattutto che fine abbia fatto quel collega o quell’altro.

Secondo, per imparare qualcosa. Di nuovo, di originale e - possibilmente - di profittevole. Convegni, conferenze stampa, seminari: tutta roba utile per capire dove va il mondo. “Content is king” dicono quelli del marketing. A Rimini si è visto, al Wtm di Londra ne avremo conferma, speriamo di ritrovarlo anche nella “nuova” Bit 2014.

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