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Roberto Gentile,
Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter
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Network di agenzie? Contano solo quei cinque (o sei), il resto fa tappezzeria

Era il 2010 quando i network di agenzie raggiungevano la cifra monstre di 121: da allora la distribuzione turistica ha subito una rivoluzione, a cominciare dalle agenzie di viaggi, crollate da 12.500 a poco più di 8.000. Oggi le reti che contano (dal 2013 io le chiamo macro-aggregazioni) sono solo 5 (o 6): Geo Travel Network e Welcome Travel Group (condividendo la proprietà ne conto una), Uvet Network, Gattinoni Mondo di Vacanze, Bluvacanze e Robintur.

Tre sono integrate verticalmente (Geo, Welcome e Bluvacanze); una fa parte di una holding dove la distribuzione gioca un ruolo meno strategico che in passato (Uvet); una è l’espressione turistica di un gruppo leader della distribuzione organizzata (Robintur); una sola mantiene la struttura originale di rete generata dal basso (Gattinoni, la cui indipendenza è sempre rivendicata con forza). Quante agenzie dipendono dalle 6 macro-aggregazioni? Se affermo il 90% delle agenzie che contano (sottolineo, non di TUTTE le agenzie, ma solo di quelle che muovono il mercato) non credo di essere smentito.

Certo, resistono le sparute reti indipendenti, che lo scorso anno erano 16, tra le quali se ne contano diverse con una propria storia, da Marsupio a Frigerio Viaggi a Giramondo. Ma le 1.797 agenzie dichiarate da Geo ad aprile 2018 valgono quasi il doppio di tutte quelle riconducibili alle indipendenti.

Numeri a parte, ecco un segnale che testimonia l’oligopolio. Alla convention milanese di Bluvacanze gli sponsor principali erano Alitalia, Trenitalia ed MSC Crociere. Alla convention pugliese di Gattinoni il panel di riferimento era formato, diviso per proprietà, da Costa/Alpitour/Press Tours/Eden, Msc, Veratour e Quality Group. Alla convention egiziana di Eden Viaggi i soli network presenti erano Welcome Travel Group e Gattinoni.  

Top manager come Carlo Schiavon e Leonardo Massa, Adriano Apicella e Marco Peci, Massimo Broccoli e Alessandro Seghi, Angelo Cartelli e Andrea Moscardini non si muovono a caso. La loro presenza è un vero e proprio endorsement, per chi li accoglie. A maggior ragione, lo spazio al di fuori delle 5 (o 6) macro-aggregazioni è sempre più esiguo.

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