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Roberto Gentile,
Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter
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La Corte in tribunale: "Imputato Igor Asciutto, si dichiari: colpevole o innocente?"

Immaginate la scena (di fantasia, ovvio): siamo in tribunale e l'imputato è Igor Asciutto, titolare di Balkan Express, che il 21 dicembre 2017 ha comunicato la sospensione della programmazione su Sharm el Sheikh fino al 28 marzo 2018, lasciando a terra almeno 3mila malcapitati.

Chi avesse perso qualche puntata, qui trova il riassunto.
La Corte: “Imputato Asciutto, lei è accusato di aver frantumato i sogni di migliaia di vacanzieri e di aver messo in difficoltà centinaia di agenzie, con l'aggravante del periodo natalizio. Di fronte a questa Corte, si dichiari colpevole o innocente!". "Innocente, lo giuro! È tutta colpa di Sun International!" proclama Asciutto. Ora vi spiego perché.

Premessa, Igor Asciutto ha una storia complessa: personale, perché figlio di padre siciliano e madre montenegrina, trasferitosi adolescente ad Atene, poi in Croazia (durante la guerra con la Serbia) e infine a Pescara; professionale, perché Balkan Express è la seconda delle sue attività imprenditoriali nel turismo, essendo la prima - Mare Nostrum -  finita non bene. Imprenditore vecchia maniera, di quelli che ci mettono i soldi e la faccia. Il rischio è alto, il default dietro l’angolo.

Balkan Express dichiara 20 milioni di fatturato nel 2016, fa grandi numeri su Medjugorje, sulla ex Jugoslavia e sul Mar Rosso, ma soprattutto è amata (il termine non è eccessivo) al Centro-Sud, dove ricopre le facciate di Napoli e Bari con coloratissimi manifesti 6x3 metri 'A Sharm con 240 euro'.

Qualche intoppo c'era già stato (a giugno 2017 la programmazione sulla Spagna era stata bruscamente interrotta), ma nulla in confronto al blocco di Sharm.  
La mia presunzione di innocenza di Asciutto si basa su tre elementi: primo, Balkan Express ha offerto alle agenzie del Sud un prodotto che non c’era (nessuno opera tanti voli diretti da Napoli e Bari per Sharm), quindi ha fatto maturare belle commissioni.

Secondo, Balkan Express vende a prezzi discount (i 240 euro di Sharm, in certe date, sono veri) quindi sottrae clienti al web, visto che il suo target è la fascia medio-bassa del mercato, quella che "Sharm a 1000 euro per due adulti + bambino, altrimenti andiamo dai parenti a Tropea".

Terzo, Balkan Express non ha raccontato balle sul prodotto: a Corfù, in occasione di un eductour, ho visitato personalmente un residence che definire a una stella era tanto, e costava meno di una cena milanese. La descrizione di Asciutto agli agenti: "Occhio, è un posto per studenti, quelli vengono qui per la movida, tornano la mattina dopo, dormono vestiti... Se non glielo vendete voi, questo posto, se lo comprano sul web!".

Tutto considerato, può darsi che Asciutto abbia sbagliato. Tuttavia, una cospicua parte di aficionados lo ha già assolto: basta vedere i gruppi su FB, comprese le agenzie che hanno voluto rimborsare di tasca propria i clienti lasciati a terra. C'è di peggio, in giro. Tutto considerato, mi appello alla clemenza della Corte.

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