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Roberto Gentile,
Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter
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Del Mar Rosso non si può proprio fare a meno, in agenzia

Un milione di italiani ha visitato l'Egitto, nel 2014, rappresentando il 10% del totale dei turisti stranieri.

L'80% ha affollato le destinazioni balneari, Mar Rosso in primis, e solo un quinto si è dedicato agli itinerari 'classici', ovvero crociera sul Nilo e Cairo. Ovvia conseguenza delle tensioni politico-sociali che animano, dalla 'Primavera araba' del 2011 in poi, il più popoloso Paese medio-orientale.

Italiani che nel 2014 sono stati il 20% in meno del 2013, come riconosciuto in BIT dai funzionari dell'Ente del Turismo Egiziano (vedi il video).

Alla recente convention Gattinoni Mondo di Vacanze, svoltasi non a caso a Sharm El Sheikh, i t.o. che vendono l'Egitto lo hanno rimarcato per l'ennesima volta: "Per noi il Mar Rosso conta il 18-20% del fatturato complessivo e quindi auspico che il mercato non si faccia prendere dal panico" dichiara Andrea Gilardi, Ceo Alpitour Tour Operator.

"L'Egitto è da difendere con forza. Per Eden vale oltre il 21%" sottolinea Angelo Cartelli, direttore commerciale e marketing di Eden Viaggi.

Insomma, le destinazioni balneari del Mar Rosso (Sharm El Sheikh in primis, le altre a seguire) non sono sostituibili.

Soprattutto d'inverno. Non dalle Canarie di una volta, più care e con l'Oceano Atlantico al posto della barriera corallina. Non dalla Tunisia o da altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, con stagionalità ben più limitata. Non dai Caraibi, per motivi di budget e distanza.

Insomma, che i resort della Red Sea Riviera tornino a riempirsi di italiani è un vantaggio per tutti: fornitori, tour operator, agenzie. A maggior ragione adesso, che i russi hanno lasciato (quasi) libero il campo.

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