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Roberto Gentile,
Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter
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Verybello.it: bello, perché tutti potranno sparare sulla Croce Rossa

“VeryBello! Viaggia nella Bellezza. Italia per Expo. Maggio-Ottobre 2015” (così recita l’home-page) è online da 72 ore, l’hashtag #verybello è diventato immediatamente trending topic e ora tutti ne parlano. E straparlano.

Battezzato dal ministro Franceschini come il calendario digitale di tutti gli eventi che l’Italia organizzerà in occasione di Expo 2015 ha scontato le solite magagne di un sito appena messo on line: si apre lentamente, è solo in italiano, la mappa dell’Italia stilizzata in home-page non comprendeva (ora sì) la Sicilia... E poi il nome, che ha ovviamente scatenato facili ironie, riassumibili nel dotto tweet “La frase di un coatto milanese / mi par, nell’approcciare una straniera / sfoggiando maccheronico il suo inglese” firmato @DanteSommoPoeta (!).

Tutto vero, tutto documentato. Quando il Pubblico si occupa di turismo, l’improvvisazione è all’ordine del giorno. Sono negli annali i costi milionari di italia.it e l’insuperato “pliz,visit auar cauntri” dell’allora (era il 2007) ministro Rutelli.

Però, c’è un però. Quando accade una cosa così, e tutti ne parlano, e tutti sono d’accordo nell’esecrarla, è troppo facile: è come sparare sulla croce rossa. Ovvero, contro qualcuno che non può difendersi, perché è destinato - comunque - a essere sotterrato di insulti. Al punto che lo stesso Franceschini si è sentito in dovere di replicare (pacatamente, ammettiamolo) alla marea di critiche piovutegli addosso.

Propongo una lettura diversa. Vabbè, il nome è quel che è, poteva essere scelto con maggior criterio. Vabbè, quei 1.300 eventi saranno promossi in mille altri modi, magari più efficaci. Vabbè, si poteva attendere una settimana, e mettere on line almeno l’inglese. Ma alla fin fine, se qualche sparuto turista capiterà per caso nel Museo Civico di Ala Ponzone o visiterà l’Acquario di Cala Gonone grazie a verybello.it , anziché cliccando su Google, perché non essere contenti?!

Fosse solo per la soddisfazione di aver dato qualche euro di stipendio a uno smanettone italiano, anziché a un nerd californiano.

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