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Roberto Gentile,
Editorialista turistico, esperto di retail, community-manager, head-hunter
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Cosa c’entrano Patanè e Gattinoni con Renzi? C’entrano, c’entrano...

Matteo Renzi è un comunicatore moderno. È a suo agio con smartphone e hashtag, twitta e posta su Fb, si fa i selfie. Capisce dove gli conviene essere: domenica 27 luglio il relitto della Concordia arriva a Genova e lui - giubbotto navy e scarpe tricolori - entra in porto in motovedetta, con moglie e figli al seguito (portaborse non ne ha).

Ma soprattutto, il premier 39enne (l’età aiuta, è indubbio) ha capito che i nuovi mezzi permettono di disintermediare: per comunicare con cittadini ed elettori, fa più comodo uno smartphone di un ufficio stampa, un selfie ben taggato che un convegno alla Bolognina, un tweet azzeccato di un’ospitata da Bruno Vespa. Renzi ci mette pochi minuti a far sapere al mondo che Grillo lo innervosisce e che la Cgil lo annoia, mentre i politici della Prima Repubblica robe così, primo, non le dicevano; secondo, se proprio dovevano, ci mettevano giorni per farlo.

Immediatezza e contatto diretto, quindi. Con le dovute proporzioni, la tendenza si coglie anche ai vertici del nostro settore. Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet, accoglie i giornalisti al Santo Stefano Resort e in pochi minuti snocciola un progetto dietro l’altro: il t.o. inbound Made in Uvet, il portale TripItaly.it, le 100 agenzie Italy & You, il futuro del Gruppo. Niente conferenza stampa old-style, niente press kit, niente ufficio PR e, in poche ore, il messaggio arriva al trade, rimbalzando su tutti i media.

Franco Gattinoni, appena rieletto presidente AINeT, non condivide un concetto espresso da un articolo pubblicato da questa testata, prende carta e penna (digitali) e scrive una lettera al direttore Vangelista, che la pubblica. Giornalista e imprenditore colloquiano tra loro, senza intermediari, e in prima persona.

Quali conclusioni possiamo trarne? Primo, che il modo di comunicare ante-Internet (quello che iniziava col comunicato stampa redatto il lunedì e pubblicato dal trade magazine cartaceo la settimana dopo) è morto. Secondo, che il ruolo degli addetti alla comunicazione (uffici stampa e PR) è completamente cambiato, e chi non sta dietro ai nuovi media (e ai nuovi tempi) è destinato al declino. Terzo, che le notizie si trovano sul web, non sui giornali, e che una Breaking News delle 10 del mattino, pubblicata sul quotidiano del giorno successivo, è già vecchia.

Infine, che a comunicare ora è l’uomo e l’imprenditore, che ci mette la faccia e le sue parole. Nel bene e nel male, con tutti i pericoli - e le opportunità - che questo comporta. Luca Patanè e Franco Gattinoni l’hanno capito, probabile che anche il neo-eletto presidente Astoi, Luca Battifora, lo sappia già. L’età, vicina a quella di Renzi, l’aiuta.

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