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Pablito Rossi, dal Bernabeu al mondo (sempre con l'aiuto dell'agente di viaggi)

È diventato leggenda del calcio italiano portando alla vittoria l’Italia ai Mondiali di Spagna del 1982. Ora Paolo Rossi si è aperto al suo pubblico con un'autobiografia “Quanto dura un attimo”, scritto a quattro mani con la moglie, la giornalista Federica Cappelletti, in cui ricostruisce la storia di un ragazzo che ha sfidato la sorte fino a diventare leggenda. A TTG racconta di essere un viaggiatore curioso, nonostante abbia girato tantissimo il mondo. Appassionato di mare, le Maldive sono la sua meta preferita ed è proprio lì, sulla splendida spiaggia dell’Oceano Indiano, che ha celebrato le nozze bis, a distanza di 10 anni, organizzate a sorpresa dalla moglie e dalle figlie.

Quando non viaggia per lavoro che genere di viaggiatore è?
Sono un viaggiatore curioso, adoro scoprire nuovi posti. Ho girato in lungo e in largo, ma non mi stanco mai di stupirmi, perché viaggiare regala sempre nuove scoperte.

Il viaggio più bello della sua vita e la città che porta nel cuore?
Di viaggi nella mia vita ne ho fatti davvero tanti, e ogni città ha il suo particolare e unico calore, colore, profumo, musica. Ogni viaggio mi ha sempre lasciato qualcosa dentro, soprattutto quelli più avventurosi. Adoro i parchi, gli animali, la natura. L’Africa la porto nel cuore con i suoi indimenticabili tramonti e i cieli stellati. Per quanto riguarda il mare sono legato a quello delle Maldive, mentre un posto che mi ha affascinato particolarmente è stato lo Yemen.

Mentre qual è il viaggio dei suoi sogni che ha messo nella top list da fare assolutamente nella vita?
Vorrei visitare il Vietnam e la Cambogia, oltre alla ex Birmania. Mi mancano all’appello dei viaggi e sono in lista.

I viaggi se li organizza da solo o anche con l’aiuto dell’agenzia di viaggi?
I viaggi me li organizzo sempre supportato da agenzie specializzate.

Cosa non può mai mancare nella sua valigia?
Una guida della meta che vado a visitare con tutte le informazioni fondamentali e se sono in zone di mare non possono mancare maschera e pinne.

Come sta vivendo questo periodo con il Coronavirus?
Diciamo che è una situazione irreale, che ci costringe a riflettere quanto siamo tutti piccoli e indifesi di fronte a calamità e malattie. Restare uniti, fare squadra, diventa l'unica arma per combattere e salvarci.

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